L’ombra del Covid sulla stagione dello sci

di Lino Febbrari
Oltre alle neve naturale sono entrati in funzione anche i cannoniIl Tonale sotto la coltre di neve alta venti centimetri che ha imbiancato tutto il passo
Oltre alle neve naturale sono entrati in funzione anche i cannoniIl Tonale sotto la coltre di neve alta venti centimetri che ha imbiancato tutto il passo
Oltre alle neve naturale sono entrati in funzione anche i cannoniIl Tonale sotto la coltre di neve alta venti centimetri che ha imbiancato tutto il passo
Oltre alle neve naturale sono entrati in funzione anche i cannoniIl Tonale sotto la coltre di neve alta venti centimetri che ha imbiancato tutto il passo

Anticipo d’inverno in alta Valle Camonica. Complice la sensibile diminuzione delle temperature, le precipitazioni degli ultimi giorni, in particolare quella dell’altra notte, hanno imbiancato le vette e portato la neve dai 1500 metri. Risalendo la statale da Ponte di Legno, i prati e i boschi cominciano a mostrare la classica veste invernale fin dalla stazione intermedia della cabinovia, mentre ai 1883 metri del valico tra Lombardia e Trentino il metro affonda per più di una ventina di centimetri, quasi mezzo metro ai 3mila del Presena. SUL GHIACCIAIO, grazie alla colonnina di mercurio che è precipitata di parecchi gradi al di sotto dello zero, alla neve naturale si è aggiunta una discreta quantità di quella prodotta dai cannoni. «In passato ha nevicato copiosamente anche alla fine di settembre - ricorda un anziano impegnato a ripulire col badile il piazzale del negozio di articoli sportivi del figlio -. Speriamo sia di buon auspicio per una stagione che purtroppo si annuncia densa di incognite e problemi, che temo vedrà sciare molta meno gente rispetto allo scorso anno». Preoccupazione e incertezza prevalgono, come del resto in tutta Italia per una situazione che rischia di diventare a breve drammatica, anche tra i vertici delle società impiantistiche, del Consorzio Pontedilegno Tonale e delle associazioni albergatori e ristoratori. «Siamo in attesa innanzi tutto delle linee guida nazionali sugli impianti di risalita - premette Vania Zampatti responsabile della comunicazione della realtà consortile - ma il nostro tavolo tecnico si è già riunito più volte in queste settimane per cercare le modalità migliori per poter gestire in sicurezza l’afflusso e per capire come organizzare la presenza degli sciatori». «STIAMO anche sviluppando un sistema informatico - aggiunge Zampatti - che ci permetterà di sapere in tempo reale quante persone saranno in attesa alla partenza dei vari impianti. Questo aiuterà soprattutto agli utenti a potersi orientarsi su una determinata seggiovia piuttosto che su di un’altra. Il tutto - prosegue - avverrà tramite un applicazione, che invito tutti gli appassionati intenzionati a sciare nel comprensorio dell’alta Valle a scaricare dal nostro sito così da poter disporre anche di questo tipo di informazione». «Sarà un inverno diverso rispetto a tutti gli altri che abbiamo vissuto - conclude Zampatti - ci aspettiamo una presenza molto più massiccia di nostri connazionali, sulla falsariga di quanto è avvenuto a Ferragosto, visto che sull’estero non sappiamo ancora come si svilupperà la situazione e soprattutto che obblighi avranno eventualmente per una vacanza gli ospiti stranieri». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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