Mancavano la neve e le caspole. C’erano, invece, tutti gli altri ingredienti. La voglia di divertirsi e di stare in compagnia, il buon cibo fornito dai ristori e dalla cena finale e in cielo splendeva la Luna, alla quale fin dal 2001 è dedicata la manifestazione. Senza racchette ai piedi e senza il paesaggio ammantato di bianco (e non tenendo conto dei guai capitati durante la notte), sabato sera, a Vezza d’Oglio è andata in scena ugualmente la 21esima Caspolada al chiaro di Luna. Alle 19 da piazza IV Luglio si sono mosse le oltre 4000 persone per la bella e facile passeggiata, che si è riconfermata l’evento invernale in notturna più partecipato in assoluto d’Italia. È stato un successo nonostante gli organizzatori siano stati costretti all’ultimo minuto a trasformarla in una camminata perché, come anticipato, la notte precedente le forti raffiche di vento e l’innalzamento delle temperature hanno prima spazzato via e poi sciolto la poca neve presente. Quando poi l’acqua è entrata in contatto col substrato ghiacciato si è solidificata, creando in parecchi punti del tracciato grandi e pericolose placche di ghiaccio. Mettiamoci anche le molte piante sradicate lungo l’argine dell’Oglio dalle raffiche di Foen, e che impedivano il passaggio. Così, al mattino, per garantire la sicurezza agli iscritti arrivati da tutte le regioni dello stivale e da una ventina di nazioni europee, i membri del comitato organizzativo e decine di volontari si sono dovuti rimboccare le maniche, variare diversi tratti del tragitto originale e accorciarlo per scongiurare qualsiasi rischio. «Dopo il disastro che ci siamo ritrovati all’alba (di sabato) - commenta Mattia Rizzi quando l’ultimo partecipante ha lasciato la piazza antistante la parrocchiale - sembrava impossibile garantire un evento che ha richiamato così tante persone. Abbiamo apportato modifiche all’anello e deciso di rinunciare alle racchette, come previsto nel regolamento, trasformando la caspolada in una camminata. Ringrazio di cuore tutti quelli che si sono impegnati per non deludere gli appassionati, e dai commenti che ho raccolto prima della partenza possiamo ritenerci soddisfatti, perché alla gente interessava soprattutto stare in compagnia e divertirsi». Percorso quindi profondamente mutato, ma i ristori sono rimasti nei tradizionali punti stabiliti fin dalle prime edizioni. E il lavoro non è mancato per i volontari di tutte le associazioni del territorio che hanno come sempre affiancato i responsabili dell’iniziativa. «Sono settimane che ci stiamo preparando per nutrire un esercito affamato - dice con un sorriso Marcello Orsatti, presidente della Nuova Camunia, in veste di dispensatore di vin brulè e calici di rosso -. Siamo davvero contenti: tutto sta filando liscio e i partecipanti non smettono di ringraziarci». •. L.Febb.