La discesa
dall’Adamello si
conclude con un ricovero

di L.FEBB.

A 24 ore dalla morte del 26enne bergamasco Saverio Ghilardi, precipitato sabato mattina sui Corni di Premassone, la macchina dei soccorsi è nuovamente scattata nel massiccio dell’Adamello per portare aiuto a un giovane originario dell’Est Europa e residente da tempo a Gargnano rimasto ferito scivolando per parecchie decine di metri in un canalone. L’allarme è partito ieri mattina dopo le 10,30 dal fondo della Via Terzulli, l’accesso attrezzato più rapido e spettacolare al Pian di Neve e all’Adamello. Il ragazzo faceva parte di una comitiva di alpinisti bresciani che, dopo aver trascorso la notte nel rifugio Gnutti, nella Val Miller di Sonico, all’alba si erano incamminati per affrontare la salita lungo la difficile parete rocciosa. Tutto è filato liscio e, dopo le fotografie sulla vetta, il gruppo si è rimesso in cammino per far ritorno al rifugio. Stavolta però gli alpinisti hanno deciso di percorrere il canalone che affianca la via attrezzata, dove il ghiaccio è ancora presente. Quasi al termine della discesa, uno del gruppo ha posato male il piede sul terreno e gli artigli del rampone non hanno fatto presa. Sbilanciato dalla perdita di equilibrio l’alpinista è volato in basso per diversi metri fortunatamente senza colpire rocce. In suo aiuto sono subito arrivati gli amici che sono poi riusciti a contattare l’Areu. La centrale operativa ha inviato l’elicottero del 118 decollato dalla base di Caiolo, in Valtellina. UNA VOLTA recuperato dal tecnico del Soccorso alpino sempre presente sulle eliambulanze (nel frattempo nel centro operativo di Edolo si erano attivati anche i colleghi del Cnsas e i militari del Sagf della guardia di finanza), il ferito è stato elitrasportato alla Poliambulanza di Brescia, dove è stato ricoverato in Traumatologia. Le sue condizioni non sarebbero gravi: la pericolosa scivolata gli avrebbe procurato botte ed escoriazioni ma pare nessuna frattura. •

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