La Festa degli alberi accoglie i nuovi nati e risponde al bostrico

Borno  La località Sedulzo scelta per la posa dei nuovi alberi
Borno La località Sedulzo scelta per la posa dei nuovi alberi
Borno  La località Sedulzo scelta per la posa dei nuovi alberi
Borno La località Sedulzo scelta per la posa dei nuovi alberi

Trentotto nuovi alberi dove li bostrico ne ha uccisi trecento. Il saldo resta negativo ma il progetto del Comune di Borno offre speranza per quel bosco (non è il solo) che non c’è quasi più. «Un piccolo segnale» lo ha definito il sindaco Matteo Rivadossi che con la sua squadra non solo ha deciso di recuperare gli anni in cui la pandemia ha impedito la tradizionale Festa degli alberi, ma ha anche scelto per la messa a dimora un posto devastato da un parassita che sull’Altopiano del sole si è mangiato centinaia di abeti rossi. La località Sedulzo, che guarda il paese e accoglie chi si dirige verso il lago di Lova e le montagne che circondano Borno prova lentamente a rinascere: domani alle 10,30, con una piccola cerimonia verranno messi a dimora appunto 38 alberi che rappresentano gli altrettanti bambini nati tra il 2019 e il 2021. «Non colmeranno il vuoto - commenta il primo cittadino -, ma ci piaceva l’idea di continuare la tradizione della festa degli alberi dando un senso profondo al gesto. Questi bambini, una volta grandi, avranno il compito di accompagnare il loro albero, in un luogo segnato non solo dalla storia ma anche dal passaggio di eventi naturali che non possiamo controllare. L’idea è quella che ne diventino consapevoli e provino a tutelare la natura che ci circonda fin da piccoli». Saranno per lo più abeti bianchi (resistenti al bostrico), a proteggere la cappella eretta a metà degli anni ’50 del secolo scorso, pochi anni dopo un grave fatto d’armi avvenuto dopo il secondo conflitto mondiale, per voto dei deportati bornesi nel campo di concentramento di Villafranca. Alla mattinata di domani parteciperanno i bambini delle elementari e i 38 nuovi nati con i genitori. «Non sarà l’unica iniziativa che metteremo in atto per colmare i tanti vuoti lasciati dal bostrico - chiude Rivadossi - ma certo la più significativa proprio perché vede partecipi le nuove generazioni». C.Ven.

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