La formula Montessori per rilanciare la materna con le iscrizioni in calo

di L.RAN.
L’esterno della scuola materna di Demo
L’esterno della scuola materna di Demo
L’esterno della scuola materna di Demo
L’esterno della scuola materna di Demo

È sopravvissuta fino a oggi pur essendo un’agenzia educativa presente in un paese non centralissimo; ma ora la scuola dell’infanzia di Demo si trova in difficoltà; nel senso che fa i conti con un calo importante delle iscrizioni, e per tentare di rilanciarla, in paese stanno valutando la possibilità di riconvertirla introducendo qui la pratica del metodo Montessori. L’obiettivo è appunto quello di garantire la continuità dell’asilo di Berzo Demo, e la proposta della parrocchia di San Lorenzo, che è titolare sia dell’edificio, sia della gestione della materna in crisi per la scarsità di piccolissimi che la frequentano, va in questa direzione. CAMBIO possibile a parte, qui le dotazioni non mancano: l’edificio che accoglie la scuola è ampio e funzionale, si trova in una posizione centrale del paese, è facilmente raggiungibile e offre tutti i servizi utili e necessari per i piccoli (aule dedicate alla didattica, un grande parco giochi e un cortile esterni per le attività ludiche). TORNANDO alla possibile trasformazione didattica, il parroco don Giuseppe Magnolini e i suoi collaboratori incaricati di seguire la scuola, per introdurre il tema hanno deciso di promuovere un incontro formativo sul metodo Montessori che si terrà martedì 14 sera a partire dalle 20 nella Casa della Cultura: è rivolto ai genitori, anche a quelli dei paesi vicini naturalmente, interessati a far crescere i propri figli seguendo l’approccio concepito dalla grande pedagogista del Novecento molto apprezzato in tutto il mondo e decisamente meno, purtroppo, nel Paese d’origine. Su «L’educazione come aiuto alla vita» interverrà la psicopedagogista Patrizia Enzi, formatrice dell’Associazione Montessori di Brescia. I gestori della scuola dell’infanzia di Demo si fanno insomma promotori del metodo ideato dall’educatrice anconetana a fine Ottocento, sviluppato nel secolo scorso, ancora oggi praticato in moltissime scuole in Europa e anche negli Stati Uniti e costruito sulla liberazione della creatività naturale dei bambini e sul rispetto del loro naturale sviluppo psicologico e sociale.

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