La pandemia nel Celeri Il presidente fa il punto al consiglio comunale

di L.RAN.
L’edificio storico della Rsa «Celeri» di Breno
L’edificio storico della Rsa «Celeri» di Breno
L’edificio storico della Rsa «Celeri» di Breno
L’edificio storico della Rsa «Celeri» di Breno

Tempo fa Vittorio Malamani, il presidente della Fondazione Valverti che a Breno gestisce la scuola materna e l’asilo nido, era stato invitato dal sindaco Alessandro Panteghini a presentare in aula consiliare i numeri della struttura per i più piccoli. E recentemente, su richiesta della minoranza, l’operazione si è ripetuta con un altro presidente: quello della Fondazione Ente Celeri, la Rsa di Breno. Pietro Tosana ha vissuto la grande sofferenza della struttura per la terza età durante la pandemia, e la sua relazione è stata impietosamente realistica, dimostrando che le difficoltà hanno prevalso sugli elementi positivi, ma a fronte, oggi, di «una situazione sanitaria buona». Non ha nascosto che dopo un primo periodo all’inizio di aprile caratterizzato da stabilità sono iniziati i problemi, durati fino alla fine dello stesso mese, con decessi che nel momento del picco si sono succeduti con frequenza, fino a toccare il numero di 25. «SIAMO stati costretti a operare con un numero di dipendenti ridotto del 30% - ha ricordato Tosana - a causa della malattia, e abbiamo quindi fatto ricorso a personale esterno qualificato, mentre per le visite dei parenti abbiamo fatto affidamento sui tablet che ci sono stati donati. È però importante ricordare che siamo stati fra le prime Rsa a eseguire i tamponi (ben 270)». Nell’aula consiliare il presidente ha anche fatto il punto sulla situazione economica della Fondazione, parlando di una sofferenza legata alle rette mancate degli ospiti deceduti che hanno procurato al bilancio della Rsa brenese un buco mensile di non meno di 50mila euro. Su questo tema diffuso, i sindaci dei Comuni nei quali si trovano case di riposo hanno inviato una mozione alla Regione perché gli accreditamenti vengano corrisposti in modo pieno, non tenendo conto delle morti. Per stabilizzare i conti Tosana ha rinegoziato le forniture di energia elettrica e il mutuo aperto tempo fa, e ne ha approfittato per rivolgere un appello ai brenesi perché contribuiscano a sostenere la Rsa. Infine il Comune ha assegnato 50mila euro alla Fondazione.

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