La piscina si avvicina Ma prima gli archeologi setacciano il terreno

di L.RAN.
Gli scavi per l’indagine archeologica sul sito della futura piscina
Gli scavi per l’indagine archeologica sul sito della futura piscina
Gli scavi per l’indagine archeologica sul sito della futura piscina
Gli scavi per l’indagine archeologica sul sito della futura piscina

Dai cantieri sotto scacco e pure pericolosi alle operazioni propedeutiche all’avvio di un altro grande intervento. Sempre a Breno. Dove da pochi giorni sono iniziati i lavori di scavo nell’area antistante il cimitero: sono stati affidati dal Comune a una impresa locale, e in questa fase si stanno semplicemente realizzando delle «trincee». Servono a permettere ricerche archeologiche per capire se nel terreno si nasconde qualcosa di interessante, e se ne occuperanno i tecnici della «Cora», una società archeologica di Trento; la stessa che aveva già operato in piazza Ronchi (o del Mercato). La campagna di indagine è fondamentale per poter realizzare qui la piscina comunale, e si rende necessaria su disposizione della Sovrintendenza; esattamente come è già avvenuto, causando ritardi di mesi, nella cornice della centralissima piazza sotto la quale si vuole realizzare un autosilo interrato. Lo scorso agosto la giunta comunale presieduta dal sindaco Alessandro Panteghini aveva approvato il progetto preliminare del nuovo impianto natatorio brenese, e prima della definizione di quello esecutivo è appunto necessario scoprire «osa c’è sotto». Per questa fase preliminare il Comune dovrà spendere (per ora) poco più di 9.000 euro, e se non dovessero venire alla luce importanti testimonianze, l’iter per la realizzazione sarà ovviamente semplificato. Trincee e ricerche occuperanno la scena per un paio di settimane, e prevedibilmente in Comune si resta col fiato sospeso in attesa del risultati del lavoro dei ricercatori. PER LA GRANDE vasca concepita come comprensoriale, non a caso finanziata con il contributo del Fondo per i Comuni confinanti, saranno impiegati tre milioni e 700 mila euro (all’origine ci si era fermati a quota due milioni e 900 mila). L’impianto non dovrebbe avere un grande impatto ambientale, perché verrà costruito sul terreno che digrada dal cimitero fino a via Dassa/Folgore, nelle vicinanze della caserma della Compagnia dei carabinieri. Il complesso natatorio comprenderà una vasca di 25 metri e una di minori dimensioni per i bambini (e per un utilizzo riabilitativo), un bar con una grande vetrata con vista piscina e naturalmente parcheggi esterni. L’incarico di progettazione dell’impianto se lo è aggiudicato il gruppo temporaneo Rti costituito tra la società PGSpartners srl (capofila), lo studio associato Perlini, l’ingegner Luca Vitali, anche direttore dei lavori di piazza Mercato e il geologo Giuliano Donaera.

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