«La Questura in valle? Un presidio servirebbe»

Se il questore di Brescia Giovanni Signer potesse, istituirebbe subito un commissariato della Polizia di Stato a Darfo Boario Terme. I ricordi corrono al dicembre 1985. Nella luccicante cornice del clima prenatalizio, i banditi spararono e uccisero Giancarlo Lombardi, trentottenne titolare dell’omonima gioielleria nel centrale corso Lepetit. Un tragico fatto di cronaca che suscitò indignazione e una forte reazione. Si accese un pubblico dibattito e molti confidarono si potesse aprire un Commissariato in valle. Poi la questione si stemperò, passarono gli anni e non se ne fece nulla. Tredici anni più tardi, nel 1998, fu Maurizio Marinelli, direttore del Centro studi della Polizia di Stato di Brescia, a rilanciare la necessità di un Commissariato a Darfo Boario Terme: la nostra provincia, con 205 comuni e un milione e 266mila abitanti, fuori dalla città capoluogo ha solo un commissariato, a Desenzano, attivo dalla fine degli anni Novanta. Un dato che lascia perplessi, soprattutto se lo compariamo con quelli di altri territori che, con estensioni assai minori e una popolazione tra le 350mila e le 500mila unità, contano più presidi. In provincia di Ancona e Livorno sono dislocati quattro Commissariati; a Latina cinque. Il Questore un’idea chiara in merito l’ha espressa. In occasione di une recente intervista: «Personalmente, ritengo che sia necessario almeno un altro presidio. Per esempio nell’area della Val Camonica. Ricordiamo che noi non svolgiamo solo attività di polizia giudiziaria in senso stretto, ma forniamo anche un servizio di pubblica sicurezza e ricopriamo tutte le competenze amministrative legate ad essa. Se avessi una bacchetta magica sicuramente farei il possibile per istituire un Commissariato distaccato nella zona nord della provincia». Buon per i camuni che, grazie alla collaborazione tra Questura e la Comunità montana, è attivo alla Polizia stradale di Boario Terme il centro prenotazioni telefonico per il rilascio del passaporto elettronico. •.