La scommessa dell’assistenza si vince con «Spazio autismo»

di Claudia Venturelli
L’esterno dello «Spazio autismo» di Darfo
L’esterno dello «Spazio autismo» di Darfo
L’esterno dello «Spazio autismo» di Darfo
L’esterno dello «Spazio autismo» di Darfo

Arrivano notizie positive da Darfo: il progetto di ampliamento dello «Spazio autismo» procede, e ha trovato buona parte dei fondi necessari per l’attuazione. Ma non è ancora finita, e l’aiuto di tutti farà sempre la differenza. Questa realtà è nata sette anni fa in forma sperimentale sotto l’ala del Sol.Co. Camunia, ed è al centro di un importante cantiere aperto per rispondere alla richiesta di assistenza crescente e ha trovato un nuovo nome: Sara Pedersoli. Perché è dalla morte di questa mamma che è nato il sogno (della sua famiglia) di dare spazi più adeguati agli utenti e ai parenti che, come loro, sono in cerca di un supporto specifico, ambulatoriale e riabilitativo. IL PASSO dal sogno alla realtà è stato breve, nemmeno un anno, ma intenso. Accolto a braccia aperte dall’ente morale Casa del fanciullo proprietario della struttura, che attraverso il fondo Sara Pedersoli ha già raccolto 83 dei 200 mila euro di investimento e che inaugurerà i nuovi spazi il prossimo 18 maggio. «Dobbiamo ringraziare la Casa del fanciullo e il parroco di Darfo - sottolinea il presidente del Sol.Co. Angelo Farisoglio -, ci hanno spianato la strada e permesso questi lavori. Lavori necessari - continua - perchè copriamo un territorio che va da Edolo a Riva di Solto a Pisogne e le richieste di assistenza, dentro e fuori queste mura, sono in crescita». Il Sol.Co. non pagherà l’affitto per i prossimi dieci anni; «un dovere» per il parroco don Giuseppe Maffi perchè «finalmente questo progetto continua le finalità della Casa del fanciullo voluta da don Filippo Bassi e dalla comunità di Darfo per i bisogni dei bambini». VENTOTTO gli utenti, dai 3 ai 18 anni, seguiti attualmente dalla struttura, e undici quelli in lista d’attesa che troveranno posto nei nuovi spazi ricavati al piano terra dello stabile davanti alla Caritas. Il servizio, unico in Valcamonica, vedrà una riorganizzazione degli spazi, una revisione degli impianti tecnologici e un adeguamento dei serramenti: il progetto prevede spazi di attesa e accoglienza di familiari e minori, una cucina e stanze dedicate al lavoro diretto con l’utenza. «Siamo di fronte a un grande risultato - commenta Marcella Pedersoli, sorella di Sara -, raggiunto in pochi mesi grazie alle persone che ci hanno creduto. Speriamo che le donazioni non si esauriscano perchè l’idea è molto ambiziosa». La si può aiutare attraverso donazioni sul conto corrente dedicato o acquistando il libro scritto da mamma Sara. •

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