«La statale è
una minaccia,
troppi pericoli»

di Lino Febbrari
Le condizioni dell’asfalto della strada e delle banchine allagate L’inizio dei lavori di pulizia scattati dopo le ripetute segnalazioni
Le condizioni dell’asfalto della strada e delle banchine allagate L’inizio dei lavori di pulizia scattati dopo le ripetute segnalazioni
Le condizioni dell’asfalto della strada e delle banchine allagate L’inizio dei lavori di pulizia scattati dopo le ripetute segnalazioni
Le condizioni dell’asfalto della strada e delle banchine allagate L’inizio dei lavori di pulizia scattati dopo le ripetute segnalazioni

Sarà una semplice coincidenza. Probabilmente i vertici Anas sosterranno che l’intervento era programmato da mesi, ma finora non era stato attuato perché le squadre erano impegnate in altri cantieri di manutenzione. Fatto sta che, non appena andato in onda nel Tg di TeleBoario il servizio di denuncia della situazione di criticità e pericolosità di quel tratto di statale del Tonale, che a Sonico corre per poco più di un chilometro dal ponte Dazza alla località Tre Archi, ieri sono entrati in azione i mezzi meccanici per ripulire le cunette di scolo: erano colme di quintali di terriccio e rifiuti di ogni genere, materiale che impediva all’acqua piovana di essere convogliata nei tombotti e, di conseguenza, nel sottostante fiume Oglio. DI CONSEGUENZA a ogni scroscio di pioggia, in diversi punti, la carreggiata si trasformava in un fiumiciattolo, si creavano pericolose e profonde pozzanghere, che mettevano a rischio l’incolumità degli automobilisti. E ogni volta che la carreggiata era in simili condizioni, fioccavano, soprattutto sui social, le proteste di quanti avevano evitato per un pelo di finire «con l’auto addosso alla parete rocciosa, oppure di essere scagliati sull’altra corsia di marcia». Per non dire dei frequenti tamponamenti (e dei molti mancati per un soffio), perché dopo una curva, trovandosi all’improvviso davanti la strada allagata, si era indotti a premere sul pedale del freno. Il guaio, come detto, derivava dalle cunette colme di ghiaietto e detriti, in particolare in questo periodo autunnale, intasate dal fogliame. Fino a pochi decenni fa, molti lo ricorderanno, c’era il cantoniere dell’Anas che, con badile e falcetto, teneva le banchine pulite da erbacce e detriti. Da diversi anni, invece, le piccole manutenzioni e la cura di nastri d’asfalto e loro adiacenze, non sono più affidate al il personale dell’ente che gestisce le strade nazionali ma dati in appalto. IN QUELLA zona di Sonico, come altrove, sia lungo la statale del Tonale che dell’Aprica, pure quest’anno il taglio della vegetazione è stato fatto a fine estate, quando la maggior parte degli arbusti era alta più di un metro. Gli operai si sono però limitati a questo: rifiuti e terriccio non sono stati rimossi dalle cunette e dagli scarichi. Con l’arrivo dell’autunno e delle piogge altro materiale si è aggiunto a quello presente. In questa situazione è forte il rimpianto dei bei tempi andati, accompagnato da un quesito sulla bocca di tutti: «Con il taglio dell’erba non sarebbe più conveniente per le finanze pubbliche appaltare pure la rimozione del materiale?». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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