Laboratorio San Salvatore Terra, storia e tradizioni con uno sguardo al futuro

di L.RAN.
Il monastero di San Salvatore di Capo di Ponte
Il monastero di San Salvatore di Capo di Ponte
Il monastero di San Salvatore di Capo di Ponte
Il monastero di San Salvatore di Capo di Ponte

Due anni fa, alla prima edizione, con i medesimi promotori e lo stesso titolo e in tre giornate di lezioni, seminari e visite si era cercato di creare una connessione tra la didattica specialistica della Summer school e la divulgazione culturale, coinvolgendo la comunità locale. Adesso «LabOratorium», l’officina culturale di San Salvatore (dal 29 giugno al 25 luglio) si allunga nel tempo riempiendosi di ulteriori contenuti (dialoghi, laboratori e scuola estiva di studi medievali), mettendo al centro quel gioiello di architettura romanica che è il monastero di Capo di Ponte. IN CAMPO la Fondazione Camunitas, proprietaria dal 2002 dell’edificio (che ha sottoposto a restauro 7 anni dopo), che lo ha aperto alle visite collaborando con la Pro loco e che ora intende trasformarlo in un «centro di formazione, dialogo, invenzione, cura e divulgazione per i giovani e il territorio». Lo ha ribadito il vicepresidente di Camunitas presentando LabOratorium. L’Officina Culturale di San Salvatore trova in enti, fondazioni e società un notevole sostegno e nella Fondazione Scuola cattolica di Valle Camonica il braccio organizzativo. Da sabato 29 nel monastero in particolare si parlerà di terra, di risorse e tradizioni, e il tema conduttore di questa seconda edizione sarà la cura del Creato. Torneranno gli interventi di specialisti sulle virtù delle erbe e delle piante officinali e alimentari e tanto, tanto altro, e la novità sarà rappresentata dal laboratorio agricolo, ludico e didattico per bambini e famiglie promosso proprio per il 29 dalla Fondazione Scuola cattolica attraverso il Centro di formazione professionale Padre Marcolini, che avvierà i piccoli sulle tracce delle erbe officinali e non solo. LO STESSO CFP si prende cura della manutenzione dei magnifici giardini, dell’orto botanico e officinale e del verde del monastero, e promuove pure attività di laboratorio su coltivazioni arboree, erbacee, orticole e appunto officinali, e il progetto 2010 del centro professionale punta alla formazione dei giovani in ambito agricolo, perché dalla terra si possa ancora ricavare un lavoro interessante.

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