Lana e graffiti, prove per una filiera camuna

di L.RAN.
Capi speciali in vetrinaAlcune delle 87 realizzazioni  in vetrina nel Palazzo della Cultura
Capi speciali in vetrinaAlcune delle 87 realizzazioni in vetrina nel Palazzo della Cultura
Capi speciali in vetrinaAlcune delle 87 realizzazioni  in vetrina nel Palazzo della Cultura
Capi speciali in vetrinaAlcune delle 87 realizzazioni in vetrina nel Palazzo della Cultura

In questi giorni nel Palazzo della Cultura di Breno c’è una mostra speciale. Si intitola «Per filo e per segno», e potrebbe essere il punto di partenza per la nascita di una filiera della lana in Valcamonica. Lo sperano anche Giusy e Giuliano Marelli, due imprenditori milanesi nel settore della moda, l’assessore comunitario e presidente del Distretto culturale Attilio Cristini e Sergio Bonomelli, presidente del Gruppo istituzionale di coordinamento del sito Unesco camuno. Qualcosa si muove già da qualche anno grazie all’associazione «Coda di lana» di Loritto, che rappresenta già una piccola filiera col recupero della lana e la promozione nelle scuole dell’arte tessile; ma si può sempre migliorare. Lo scorso settembre, i coniugi titolari da quasi mezzo secolo dell’omonimo studio di design milanese nel settore della maglieria hanno incontrato nuovamente la valle dopo che, molti anni fa, nel 1982, si erano innamorati delle incisioni rupestri. Giusy e Giuliano Marelli visitarono quell’anno alla Triennale di Milano la mostra mondiale «I Camuni alla radice della civiltà europea» voluta da Emmanuel Anati; poi realizzarono alcuni modelli in maglia griffati con i segni preistorici a Pitti immagine filati (a Firenze) nel 1985. Sono dovuti purtroppo trascorrere quasi 35 anni perché si tornasse a parlare e a progettare: i Marelli hanno ripreso i contatti con la valle in occasione del 40esimo dell’iscrizione del sito Unesco della valle nella World Heritage list, e ne è nato il concorso «Per filo e per segno», per promuovere la manualità artigianale e far rivivere i graffiti, da cui ha avuto origine la mostra. IN VETRINA ci sono 87 pezzi provenienti da tutta Italia che saranno esposti fino al 4 ottobre (per gli orari di apertura 0364 323343). La mostra c’è, la creatività anche: ora si passerà dalle prove a esperimenti di produzione partendo dalla materia prima camuna (che normalmente viene buttata)? •

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