Lavori a «Casa Felicia» Il salvagente delle donne ha bisogno di restauro

di Domenico Benzoni
Gianico  Lavori in arrivo per migliorare il rifugio per le donne in difficoltà «Casa Felicia»
Gianico Lavori in arrivo per migliorare il rifugio per le donne in difficoltà «Casa Felicia»
Gianico  Lavori in arrivo per migliorare il rifugio per le donne in difficoltà «Casa Felicia»
Gianico Lavori in arrivo per migliorare il rifugio per le donne in difficoltà «Casa Felicia»

«Casa Felicia», ovvero un luogo in cui ritrovare la felicità. O almeno la serenità. Non si poteva scegliere un nome migliore per l’immobile di via Caduti di Campelli, a Gianico, sequestrato alla criminalità organizzata e nel quale vivono un paio di famiglie che hanno così ritrovato serenità e sostegno. Ha preso il nome della madre di Peppino Impastato, il giornalista e conduttore radiofonico ucciso dalla mafia nel maggio del 1978; una donna che dedicò gli ultimi anni della sua vita a lottare contro il crimine diventato istituzione. Se Felicia Bortolotto non c’è più, c’è però la casa di Gianico che continua a perpetuarne la memoria. Ora l’edificio ha bisogno di essere rimesso a nuovo e il Comune ha chiesto i finanziamenti necessari alla manutenzione straordinaria. Finanziamenti regionali che sono arrivati: poco più di 95mila euro a copertura della spesa di ristrutturazione preventivata in 107mila. Si ridarà smalto a una struttura che poi continuerà a sostenere la rinascita personale e sociale di donne in difficoltà. Donne che in via caduti di Campelli, con lo scopo di autofinanziarsi hanno dato vita anche a una bottega per la vendita di usato selezionato. «I lavori prevedono la sistemazione e la messa a norma dell’impianto elettrico - spiega Gabriella Bonomi, consigliera delegata all’Assistenza - l’isolamento termico dell’edificio e migliorie degli ambienti». Nel 2018 l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la gestione dei beni sequestrati alla criminalità aveva messo l’immobile a disposizione dell’amministrazione comunale di Gianico, e dal 2020 questa è diventata la casa di donne separate con difficoltà economiche o problemi di disagio sociale. È gestita da Terre unite e attualmente ospita un paio di famiglie con figli. E proprio da Casa Felicia, la casa delle donne di Gianico, il prossimo 15 ottobre prenderà il via la prima tappa della marcia «Percorri la pace», voluta dalle Acli bresciane e che unirà alcune residenze della provincia - a Lumezzane, Manerba, Nuvolera e Brescia - nelle quali appunto sono attivi progetti di rilevanza sociale in immobili sequestrati alla criminalità organizzata.•.

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