Le radici della pace ad Andrista

di L.FEBB.
La posa del kaki di Nagasaki ad Andrista di Cevo
La posa del kaki di Nagasaki ad Andrista di Cevo
La posa del kaki di Nagasaki ad Andrista di Cevo
La posa del kaki di Nagasaki ad Andrista di Cevo

È la 53esima che sta crescendo e che presto darà frutti in terra bresciana, e una delle migliaia di piante messe a dimora in tutto il mondo negli ultimi decenni. Tutte nate dai semi recuperati da un botanico giapponese e prodotti dal famoso kaki sopravvissuto al bombardamento atomico di Nagasaki (del 9 agosto 1945). L’alberello simbolo di pace e insieme un appello vivente per l’abolizione delle armi nucleari è stato messo a dimora nei giorni scorsi nel prato antistante lo spazio feste di Andrista di Cevo: un altro stimolo verso la fratellanza tra le nazioni la cui cura è stata affidata dal Comune di Cevo, promotore dell’iniziativa pacifista, ai bambini delle scuole elementari di Cedegolo, Cevo e Saviore. «I bambini si sono preparati a questo appuntamento con una serie di lezioni, e in particolare con un incontro nel quale una signora ha raccontato la storia di queste piante - ha spiegato Giovanni Zani, uno dei docenti che ha seguito il progetto - e in classe abbiamo fatto dei lavori incentrati sulla tragedia che mise fine al secondo conflitto mondiale». A portare in Italia gran parte delle piantine cresciute in Giappone e a distribuirle alle scuole e alle associazioni che ne fanno richiesta è Francesco Foletti del progetto Road to kaki tree. «Portiamo per il mondo i figli di questo albero miracolato - ricorda il volontario - che per noi rappresenta un emblema della non violenza. Un’esperienza che a Brescia è ormai vissuta da 53 località e che è importante soprattutto per il coinvolgimento di tante scuole, comunità e persone». Per molti decenni anche il kaki di Andrista rappresenterà un simbolo di pace e un monito contro l’orrore della guerra. •

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