È stato un «black out» voluto e pieno di suggestione a caratterizzare il sabato sera di Bienno. I lampioni si sono spenti per alcune ore per lasciare spazio alla magia scenografica della «Via Lucis»: la nuova festa religiosa dedicata alla co patrona santa Geltrude Comensoli. La solennità della fondatrice delle suore Sacramentine ricorre domani, ma in accordo con Bienno turismo, l’oratorio San Giovanni Bosco e il Centro culturale Teatro camuno, che ha curato il percorso religioso e artistico, il Comune ha voluto che la manifestazione si tenesse in occasione della festa degli altri due patroni del paese, Faustino e Giovita. È L’UNDICESIMA volta per la Via Lucis, arrivata sulla scena biennese dal 2009, l’anno in cui suor Geltrude è stata canonizzata. Da allora la celebrazione ha finito per diventare un elemento distintivo per il paese; insieme alla celebre mostra mercato e al Natale nel Borgo. Spenta l’illuminazione pubblica, il paese è stato rischiarato dalla luce di 3000 lumini che hanno esaltato la bellezza del borgo medievale, mentre sugli edifici e nelle abitazioni campeggiavano i drappi raffiguranti il volto di santa Geltrude e una serie di lenzuola bianche. Bibi Betelli del Centro culturale Teatro camuno ha coordinato il susseguirsi delle spettacolari proiezioni luminose murali: dieci postazioni in altrettanti punti strategici del paese. Attraverso questo spettacolo itinerante, che ha coinvolto tantissima gente, la regista ha ricostruito la vita di Geltrude, dalla nascita alla crescita umana e religiosa. Oltre alle luci lo spettacolo ha richiesto l’intervento di 100 figuranti, affiancati inoltre dal gruppo di attori diretti da Bertelli, dai cori (la gloria locale Orège de hoi e il gruppo femminile Armonie con i musici,) dalla banda civica Volontà, dal gruppo Volontari di preghiera, dai danzatori della scuola La Maison, dall’associazione Amici di Caterina (era il nome della santa) e dagli artisti e artigiani del paese della Valgrigna. «Anche questa volta Bienno si è distinto per quella che è la parte che preferisco del mio paese: la capacità di lavorare insieme non solo per la preparazione degli eventi, ma anche nella realizzazione in prima persona», ha commentato il sindaco Massimi Maugeri. •