Legambiente sfiderà l’«Ecomostro» al Tar

di Luciano Ranzanici
Per avere un minore impatto la struttura sarà colorata di verde
Per avere un minore impatto la struttura sarà colorata di verde
Per avere un minore impatto la struttura sarà colorata di verde
Per avere un minore impatto la struttura sarà colorata di verde

«L’Ecomostro», così viene ormai definito l’immenso capannone che sta sorgendo a poche decine di metri dalla ex ss 42 in territorio di Ono San Pietro, sta prendendo colore ed è sempre nel mirino degli ambientalisti e della Pro Loco di Capo di Ponte, che ha avviato una raccolta di firme contro la grandissima struttura. Il circolo di Legambiente, che in questa azione di contrasto e di denuncia è fiancheggiato dalla sezione di Valle Camonica di Italia Nostra, ha deciso di depositare un ricorso al Tar contro la costruzione. Secondo gli ambientalisti ci sarebbero diverse irregolarità: dall’eccessiva altezza al mancato coinvolgimento della Soprintendenza per un parere su una porzione del lotto rientrante nel vincolo ambientale, dal parere della commissione comunale per il paesaggio che non ha rilevato la differenza d’impatto paesistico del nuovo capannone rispetto a quelli adiacenti, all’eccessiva vicinanza del capannone che accoglierà la logistica della società Cominparfum, in fase di realizzazione a poca distanza dalla pista ciclo-pedonale Losine-Capo di Ponte. LEGAMBIENTE lamenta anche la latitanza sul tema da parte della politica locale. «Siamo davanti a una fase negativa che potrebbe far rimpiangere quella dei capannoni vuoti - sottolinea Livio Pelamatti, presidente di Legambiente -, Serve dare un segnale che possa essere significativo per io territorio». Il sindaco Elena Broggi resta invece convinta della bontà dell’opera, anche a fini occupazionali, che potrebbe portare qualche vantaggio economico alle casse del Comune con gli oneri di urbanizzazione, l’ Imu e la tassa sui rifiuti. Riguardo all’impatto sull’ambiente, in particolare sulla retrostante Concarena, il primo cittadino aveva affermato che la mitigazione sarà consentita grazie all’utilizzo di materiali di rivestimento colorati e di messa a dimora di una schermatura vegetale. ED È PROPRIO di pochi giorni fa l’avvio delle operazioni di colorazione (per ora parziale) della struttura con l’utilizzo di un verde e di un giallo dai toni chiari e scuri. Elena Broggi, soddisfatta per come stanno procedendo i lavori, per il momento prende atto della decisione delle associazioni ambientaliste di rivolgersi al Tar , riservandosi comunque di fare, entro qualche settimane, alcune proprie valutazioni sulle osservazioni sollevate. •

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