Maltempo,
un’eredità da
tre milioni di euro

di Giuliano Ganassi
Una delle «vallette» di Angolo ancora invasa dai detriti
Una delle «vallette» di Angolo ancora invasa dai detriti
Una delle «vallette» di Angolo ancora invasa dai detriti
Una delle «vallette» di Angolo ancora invasa dai detriti

Sono trascorsi cinque mesi dalle bombe d’acqua e dagli eventi alluvionali che in primavera hanno colpito (anche) il territorio comunale di Angolo Terme. Il cambiamento climatico aveva lasciato decisamente il segno, e anche per le dimensioni dei colpi incassati, l’amministrazione comunale ha avuto bisogno di tempo per tracciare un quadro definitivo della situazione. IN SINTESI, i danni causati da due violentissimi temporali ravvicinati superano i 3 milioni euro. Gli interventi d’urgenza sono stati progettati ed eseguiti in breve tempo. In particolare, nella frazione Mazzunno sono state sistemate le valli delle Terme e della Chiesa con il rifacimento dell’alveo e delle sponde, mentre nel capoluogo è stata messa in sicurezza la valle all’entrata del paese ed è stato tamponato uno smottamento che si era affacciato sulla via San Silvestro. Si è però trattato, appunto, di interventi successivi all’emergenza. Passata la quale si è passati ad analizzare le altre situazioni di pericolo, che l’amministrazione comunale ha analizzato e tenuto sotto controllo arrivando a definire una serie di progetti per la messa in sicurezza complessiva. Che ovviamente non potrà pagare. Il più urgente riguarda la località Madera, nel capoluogo. Qui la strada serve una casa abitata ed è stata letteralmente sommersa dai detriti che l’hanno resa inagibile. Per riaprire il collegamento il Comune ha chiesto un finanziamento urgente di 90 mila euro alla Regione, i restanti 20 mila euro saranno a carico delle casse comunali, utilizzando le misure previste dal Piano di sviluppo rurale. IL LUNGO elenco di interventi necessari prevede poi lavori a Mazzunno, per completare il tratto terminale di quelli già realizzati d’urgenza sulle tre valli interessate dagli eventi alluvionali. Le opere che ricadono nella frazione Terzano riguardano la valle omonima (devono essere sistemati i versanti franosi) e quella delle Saiotte, dove c’è da ripristinare anche la strada trascinata a valle da acqua, sassi e fango. Nel capoluogo i progetti del Comune riguardano la messa in sicurezza del versante instabile sottostante le vie Sermoline e Sovico e il ripristino funzionale delle valli del Bassile e di Se; anche in questo caso alle prese con alvei a rischio frana. Tutti i torrenti laterali hanno scaricato nel torrente Dezzo molti metri cubi di materiale, e il Comune chiede quindi di intervenire anche per riparare i danni causati alle sponde del Dezzo dagli affluenti. C’è anche il capitolo delle strade di collegamento con le località montane: da diversi anni i volontari e l’ente locale erano impegnati nella manutenzione delle strade agrosilvopastorali, che rappresentano una risorsa anche dal punto di vista turistico. Poi è arrivato il colpo basso causato dal maltempo, e operazioni di ripristino sarebbero necessari sulle mulattiere che salgono al colle Vareno e alle località Prave e San Giovanni. L’UFFICIO tecnico ha progettato poi altri restauri per le località Padone, Parzino e Creone, dove devono essere tamponati i versanti a rischio smottamento spianati dall’acqua tropicale, e tutti insieme, questi cantieri richiederebbero un investimento di 2 milioni e 600mila euro che il bilancio comunale non può sostenere. Per questo sono state presentate domande di finanziamento alla Regione, con la speranza che siano accolte perché si possa risolvere la situazione prima che altri fenomeni meteorologici estremi per niente improbabili diano il colpo di grazia al territorio già maltrattato. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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