Maltrattata dal marito
violento. L’incubo è
finito dopo 20 anni

di Paolo Cittadini
La denuncia è stata presentata ai carabinieri di Breno
La denuncia è stata presentata ai carabinieri di Breno
La denuncia è stata presentata ai carabinieri di Breno
La denuncia è stata presentata ai carabinieri di Breno

I primi maltrattamenti sarebbero iniziati addirittura nel 1997. Suo marito, secondo il racconto che ha fatto ai carabinieri lo scorso gennaio quando dopo l'ennesima sfuriata dell'uomo, un 62enne camuno, avrebbe cominciato a renderle la vita impossibile più di venti anni fa. UN TEMPO lunghissimo nel corso del quale la donna, sulla cinquantina e residente in Valle Camonica, ha sempre sperato che l'incubo potesse finire in fretta. Così non è stato e dopo anni di soprusi e vessazioni ha deciso di denunciare l'uomo con cui ha avuto due figli. Il racconto è in breve transitato dalla caserma dell'Arma alla Procura di Brescia e quindi al gip Lorenzo Benini che nelle scorse ore per il marito manesco e violento ha disposto l'allontanamento dalla casa familiare fissando per il 19 febbraio l'interrogatorio. La situazione familiare, sempre secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbe degenerata a partire dal 2017. Il «padre padrone» avrebbe intrapreso una pericolosa relazione con la bottiglia rimanendone praticamente schiavo tanto che in diverse occasioni sarebbe stato ricoverato in ospedale in stato di coma etilico. Insulti e maltrattamenti continui che non hanno risparmiato nemmeno il figlio iscritto all'università e accusato di non lavorare e di vivere alla spalle del padre. A fare traboccare il vaso portando la donna a denunciare i soprusi è stato l'ultimo violento litigio avvenuto a gennaio. L'uomo dopo avere abbondantemente alzato il gomito era tornato a casa e si era messo a imprecare contro i familiari. La sua furia si sarebbe rivolta contro la moglie e la figlia. Dagli insulti sarebbe in breve passato alle vie di fatto colpendo le due donne una delle quali sarebbe stata spinta contro una vetrinetta in casa riportando ferite giudicate guaribili in una decina di giorni. A questo punto le vittime hanno deciso di denunciare il congiunto ai carabinieri della compagnia di Breno. In virtù del cosiddetto Codice rosso, le indagini sono state velocissime e hanno portato nel giro di qualche giorno alla richiesta del pm, accolta dal gip, di allontanamento dell'uomo dalla casa familiare teatro delle sue angherie. •

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