Metaparco di Seradina-Bedolina L’archeologia ha cambiato look

Buona la seconda? Il maltempo aveva impedito a inizio luglio di inaugurare il «Metaparco di Seradina-Bedolina. Oggi scatta il nuovo tentativo di varo. Il programma è stato capovolto perché la visita esplorativa precede la presentazione del progetto «Notturna al contrario» curata dall’archeologo Alberto Marretta e da Elisa Salvetti. L’escursione notturna ha consentito di ammirare le rocce incise del parco comunale in modo. «Di solito di incontriamo al calar del sole per approfittare del buio che permette alla luce artificiale di farci vedere i graffiti nel migliore dei modi possibili ed invece a questo giro ci troviamo nel cuore della notte ad accogliere il sole - spiega Marretta -. E sia per modalità che per tracciato e percorso seguiti, abbiamo promesso una visita assolutamente inedita». Una colazione nell’arte rupestre precede la presentazione del progetto Metaparco, fissata per le ore 10 alle cascine di Seradina-Bedolina. «Si tratta di un invito a guardare e vivere questo sito archeologico con un nuovo sguardo che sia spogliato di tutti gli assunti che la nostra cultura gli ha necessariamente costruito intorno - afferma Marretta -, ovvero i suoi confini geografici, la segnaletica presente, la numerazione delle rocce e la catalogazione delle incisioni fotografiche, il tracciamento di sentieri e percorsi. Nell’occasione proveremo a suggerire a chi parteciperà una nuova modalità di fare esperienza del nostro sito archeologico». Ironicamente «abbiamo identificato dall’inizio il nostro tradizionale parco come Dr. Jekyll, in contraltare con un Metaparco pieno di complessità e zone d’ombra, rappresentato come un insondabile Mr. Hyde - afferma Elisa Salvetti -, che però non è pericoloso: è solo e nascosto tra le pieghe di una storia che è sempre stata raccontata in un modo solo». •. L.Ran.

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