Museo degli alpini verso il traguardo con nuove risorse

di Claudia Venturelli
L’ampliamento del Museo degli alpini vede finalmente il traguardoNella sede di Fucine le penne nere vogliono «dialogare» con i giovaniRicca la dotazione che accoglie i visitatori nel Museo della Valle
L’ampliamento del Museo degli alpini vede finalmente il traguardoNella sede di Fucine le penne nere vogliono «dialogare» con i giovaniRicca la dotazione che accoglie i visitatori nel Museo della Valle
L’ampliamento del Museo degli alpini vede finalmente il traguardoNella sede di Fucine le penne nere vogliono «dialogare» con i giovaniRicca la dotazione che accoglie i visitatori nel Museo della Valle
L’ampliamento del Museo degli alpini vede finalmente il traguardoNella sede di Fucine le penne nere vogliono «dialogare» con i giovaniRicca la dotazione che accoglie i visitatori nel Museo della Valle

Tra i progetti finanziati dalla Regione Lombardia in ottica ripresa rientra il Museo degli alpini (Malp) di Fucine e della Vallecamonica: ha ricevuto un contributo da 50 mila euro. Le risorse serviranno per completare il progetto di ampliamento iniziato alcuni mesi fa. VEDE IL TRAGUARDO, dunque, un intervento in sospeso considerato che anche gli ultimi «aiuti», arrivati dal comune di Darfo - è proprietario dello stabile e ha permesso di realizzare la scala antincendio - e dalla raccolta fondi modello crowdfunding, non erano stati sufficienti. Ora ha provveduto il Pirellone che, nell'assestamento di bilancio senza precedenti, ha previsto anche i cinquantamila euro per questo bene collettivo. L'assessore regionale alla Cultura, Stefano Bruno Galli, ha portato la notizia di persona, confermando l'impegno del Pirellone a favore della cultura, «che oggi rappresenta il vero motore della ripresa. Ne sono profondamente convinto - ha detto Galli -: il territorio deve ripartire da questo ambito e i calcoli sono presto fatti: un turista su due, fino al 2019, arrivava in Lombardia per l'offerta culturale della regione. È chiaro che in questo anno particolare molto è cambiato. Di conseguenza le realtà culturali devono guardare alla domanda interna, lavorando sull'attrattività, avendo la forza di riportare il cittadino lombardo nei musei. È questa una delle grandi sfide da vincere». Con la nuova dotazione sarà completato il piano rialzato dove sta prendendo vita uno spazio interattivo, corredato di trincea, che servirà soprattutto alle scolaresche per capire cosa ha vissuto chi ha combattuto la guerra. Rispetto al piano terra, che racconta in modo statico la storia, questo vorrebbe «dialogare» con i visitatori attraverso immagini e suoni. «Dovremmo completare l'opera - ha detto il capogruppo degli alpini di Fucine, Riccardo Bonù -. Sicuramente questo finanziamento è un bel regalo per noi che, da tempo, stiamo raccogliendo le risorse necessarie per ultimare il progetto». VOLUTO dagli alpini di Fucine, Angone e Darfo, il Malp è stato realizzato nello stabile che si trova prima della piazza di Fucine, la frazione di Darfo che più di tutte racconta la storia. Lo spazio espositivo oggi forma un percorso della memoria con il museo dell’Anmig di Corna e con la chiesa della Madonna degli alpini di Boario. Oltre mille le visite ogni anno, escluse le scolaresche che, per gli alpini, restano il riferimento principale. È per questo che l’idea iniziale del museo, nato per raccogliere i cimeli che molti soci riportavano a Valle di ritorno dalle escursioni in montagna, in particolar nella zona del Passo del Tonale dove si è combattuta la Grande Guerra, si sta trasformando: resterà luogo di storia perché ciò che è accaduto non si dimentichi. E nella nuova sezione dovrà dialogare con i giovani. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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