Nadro, la storia si fa spettacolo e offre un viaggio nel Seicento

di L.RAN.
Una immagine di repertorio della rievocazione di Nadro
Una immagine di repertorio della rievocazione di Nadro
Una immagine di repertorio della rievocazione di Nadro
Una immagine di repertorio della rievocazione di Nadro

La grande soddisfazione di primavera è ancora nell’aria, e il riconoscimento di marzo, quando Pro Nadro si è vista assegnare da Coldiretti, Codacons, Comitas e Autostrade per l’Italia il primo premio Italive 2017 per la categoria «Eventi folkloristici e rievocazioni storiche», ha influenzato non poco la nuova edizione di «Nadro 1618 - Rievocazione storica e mercatini nelle contrade». La grande festa in costume terrà banco nella frazione di Ceto domani e domenica, aprendo uno scorcio sul Seicento grazie alla ricostruzione della Vicinia, le sfide fra Originari e Forestieri e a corollario i combattimenti e i giochi in costume della sfida tra le antiche contrade. Senza dimenticare la musica e i mercatini nelle tresende: i caratteristici vicoli in salita del centro storico. PER L’OTTAVA volta i visitatori potranno tornare indietro nel tempo di 400 anni quando, come ricorda Luca Giarelli, presidente di Pro Nadro, «l’intera Lombardia orientale apparteneva alla Repubblica di Venezia. Nella cornice del nostro piccolo borgo alpino, caratterizzato dalla torre medievale e dal campanile pendente (datato 1611), numerose abitazioni saranno aperte per ospitare gli espositori del primo mercatino che anticipa le manifestazioni natalizie». Il momento principale della rivisitazione arriverà nel pomeriggio di domenica (alle 16) con la rievocazione della medievale Vicinia: un’assemblea degli abitanti di una stessa contrada animata dai capifuoco (i capifamiglia) delle famiglie originarie della comunità (i vicini). Questo organismo, che svolgeva le funzioni degli attuali comuni, era formato dalle antiche casate di un borgo e non prevedeva la partecipazione dei residenti immigrati, anche se residenti da molto tempo. A seguire sarà riproposta l’antica usanza della «dada», ovvero la distribuzione del sale e del pane alle famiglie originarie, e subito dopo si terrà uno spettacolo in costume collocato nella società camuna del Seicento. Sempre domenica, ma alle 10, la parrocchiale dei santi Gervasio e Protasio ospiterà la celebrazione della messa in latino secondo la forma straordinaria del rito romano. La parte enogastronomica di «Nadro 1618» sarà riempita dalle «bavette alla vicinia» e dalla «trippa degli originari», per finire con la «tagliata del Camparo». La rievocazione storica è sostenuta dalla Società storica e antropologica di Valle Camonica, dai gruppi alpini e Avis del paese, supportata da Cassa Padana e patrocinata dalla Regione, dalla Provincia, dalla Comunità montana, dal Comune e dalla sezione di Brescia del Touring club. Domani i mercatini apriranno dalle 14 alle 23 e domenica dalle 10 alle 20. Sempre domani si svolgerà la battaglia alle porte del paese con armi bianche e moschetti curata dal Gruppo storico Città di Palmanova che si esibirà anche domenica. •

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