Nelle viscere della montagna per un «viaggio» nell’energia

di L.FEBB.
A «lezione» di energia nel cuore della montagna di EdoloIl briefing coi visitatori all’esterno della centrale
A «lezione» di energia nel cuore della montagna di EdoloIl briefing coi visitatori all’esterno della centrale
A «lezione» di energia nel cuore della montagna di EdoloIl briefing coi visitatori all’esterno della centrale
A «lezione» di energia nel cuore della montagna di EdoloIl briefing coi visitatori all’esterno della centrale

Hanno viaggiato per quasi un chilometro nelle viscere della montagna a bordo di navette per ammirare uno dei capolavori dell’ingegneria italiana e scoprire cosa si nasconde nelle enormi caverne scavate nella roccia più di quarant’anni fa. Un percorso alla scoperta dell’energia idroelettrica fatto nei giorni scorsi da bambini e adulti in occasione dell’ormai tradizionale «Centrale aperta», l’iniziativa che Enel Green power ha avviato da qualche anno per mostrare a tutti l’impianto produttivo sotterraneo alle porte di Edolo. È UNA delle centrali più grandi d’Italia per potenza installata, oltre che per importanza strategica per la regolazione della rete distributiva. Attraverso un tunnel di dieci chilometri l’acqua arriva dai laghi d’Avio e, dopo aver prodotto energia, viene «immagazzinata» in un bacino artificiale. Durante la notte, spinta dalle turbine/pompa «risale» al luogo d’origine per essere nuovamente riutilizzata. Un ciclo produttivo infinito, almeno fin quando gli invasi d’alta quota potranno contare sulle scorte fornite dai ghiacciai e dalle precipitazioni nel bacino imbrifero dell’Adamello. «Il fatto che oggi venga aperta al pubblico - ha ricordato Manuel Comparin, responsabile per la Vallecamonica di Enel Green power - è un modo per far conoscere a tutte le persone, anche ai non addetti ai lavori, una realtà impiantistica come questa. Ma soprattutto abbiamo piacere di spiegare cosa c’è dietro il semplice gesto che facciamo più volte al giorno pigiando su un interruttore. Le nostre guide spiegano come viene prodotta l’energia e come arriva fino alle nostre case. In particolare poi i nostri collaboratori si soffermano su quanto lavoro sia necessario per mantenere efficiente un impianto del genere, che comprende costanti interventi di manutenzione sulle dighe, sulle funivie di servizio, sulle strade, e su una miriade di apparecchiature e attrezzature, la maggior parte delle quali di enormi dimensioni». La visita guidata è stata preceduta per i più piccoli da momenti di animazione, mentre gli adulti hanno potuto ammirare tra l’altro il funzionamento di un’auto elettrica e lo scultore Ivan Mariotti impegnato a ricavare in diretta da un tronco un’opera a tema «elettrico». •

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