Non solo terme, nasce il brand «Boario»

di Claudia Venturelli
Il Comune di Darfo prova a immaginare altre strade per uno sviluppo turistico della cittadinaLe linee di azione sono state illustrate dal sindaco Ezio Mondini
Il Comune di Darfo prova a immaginare altre strade per uno sviluppo turistico della cittadinaLe linee di azione sono state illustrate dal sindaco Ezio Mondini
Il Comune di Darfo prova a immaginare altre strade per uno sviluppo turistico della cittadinaLe linee di azione sono state illustrate dal sindaco Ezio Mondini
Il Comune di Darfo prova a immaginare altre strade per uno sviluppo turistico della cittadinaLe linee di azione sono state illustrate dal sindaco Ezio Mondini

Scompare la parola «terme» dal nuovo logo che lancia la città di Darfo Boario Terme verso un nuovo e più moderno turismo e si punta tutto su Boario. Il segnale di un nuovo corso: un'offerta più green che nasce da un'analisi di mercato fatta anche alla luce dell'emergenza Covid che stiamo attraversando. «GUARDARE al futuro per crescere e sviluppare nuovi percorsi turistici - ha spiegato il sindaco Ezio Mondini-. La nostra città ha legato il suo nome al benessere, ma oggi salute fa rima con natura, sostenibilità e protezione. Per questo senza dimenticare ciò che ci ha portato fin qui, è necessario interpretare un nuovo percorso che ci porti verso lo sviluppo dell'economia futura». Il piano di sviluppo turistico realizzato dal consorzio turistico «Thermae & ski Vallecamonica» punta a far diventare la città delle terme una destinazione più attrattiva e spendibile: «La pandemia che sta caratterizzando il nostro tempo non ha fatto che accelerare il cambiamento delle esigenze, il bisogno di immersioni nella natura, in un ambiente sano e rigenerante - ha detto il presidente Alberto Ficarra -. Il nostro territorio risponde a queste esigenze e con gli operatori abbiamo voluto cogliere l’opportunità». IL LOGO, frutto di un concorso, identifica in Boario il brand da utilizzare. Lo completano la cupola e un payoff che, seppur in inglese (flowing energy, energia che scorre), riporta all'acqua: «Vogliamo partire dal termalismo per guardare al futuro - ancora Ficarra -, affiancare il turismo classico a qualcosa di nuovo per allargare la forbice della proposta». Si parte con la prima spesa di 77mila per il piano di sviluppo. Non è che lo start: serviranno per mappare percorsi bike e di trekking che esistono già grazie al lavoro di Comune e Comunità montana ma che devono essere ben visibili dal centro dittadino per portare il turista a scoprire cosa c'è tutt'intorno e per lavorare sull'accoglienza con bandiere, bacheche in luoghi strategici, totem, frecce direzionali, materiale cartaceo, e poi foto e video per una comunicazione che faccia anche incoming. Le prime azioni saranno già visibili per l'inverno, poi si proseguirà passo passo. L'obiettivo del piano comunale è rendere l'esperienza dell'ospite totalmente immersiva, «un po’ quello che sta facendo la Valle Camonica attraverso la strategia di destination rebranding. Lanciare un messaggio nuovo, e per questo è necessario svecchiare». Il progetto promette di non dimenticare il termalismo che ha fatto la fortuna della città, per abbracciare tutte le opportunità del territorio. Ma sarà solo il tempo a dire se è questa la strada giusta. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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