Oncologia e Covid, Esine offre un contributo alla medicina

di Luciano Ranzanici
Lucio TagliettiL’ospedale di Valcamonica di Esine
Lucio TagliettiL’ospedale di Valcamonica di Esine
Lucio TagliettiL’ospedale di Valcamonica di Esine
Lucio TagliettiL’ospedale di Valcamonica di Esine

Ci sono una rete scientifica europea e una pubblicazione medica di fama mondiale a confermare ruolo e prestigio di quel pezzo di sanità camuna rappresentato dall’ospedale di Esine. L’UNITÀ OPERATIVA Chirurgia diretta da Lucio Taglietti collabora infatti sistematicamente con «Eurosurg collaborative», una rete europea appunto formata da studenti e chirurghi che in contatto fra loro si occupano di studi internazionali: uno strumento per valutare i risultati e realizzare analisi statistiche sui pazienti operati in diversi ospedali continentali e per mantenere elevati gli standard di cura. E le pubblicazioni? Tempo fa il «British journal of surgery», il principale informatore chirurgico europeo, ha pubblicato studi sui pazienti operati per tumori al colon retto, e il team di Esine aveva inviato il proprio contributo. Poi il percorso si è arricchito, perché recentemente, grazie all’effetto non esattamemte gradito della pandemia la rete si è attivata velocemente e ha raccolto i dati relativi a interventi chirurgici portati a termine su 1.128 pazienti colpiti dal coronavirus e trattati in 235 ospedali (tra i quali Esine) di 24 Paesi. «I risultati dello studio, il primo che riporta una casistica occidentale e che prende in considerazione parametri non valutati dai precedenti lavori cinesi - spiega il dottor Taglietti - sono stati pubblicati dall’inglese The Lancet, una delle riviste scientifiche più autorevoli e datate del mondo (è stata fondata nel 1823) e oggi forniscono indicazioni importanti soprattutto per il futuro, considerato che l’attività chirurgica sta riprendendo per far fronte in prima istanza proprio alle esigenze dei pazienti oncologici, anche se il virus non è ancora sconfitto». «UN PAZIENTE Covid che deve affrontare un intervento chirurgico presenta un alto rischio di complicazioni, principalmente polmonari e di trombosi - prosegue Taglietti - che richiedono una terapia intensiva gestita da un gruppo multidisciplinare di alta professionalità. In una circostanza del genere è infatti necessario coinvolgere Rianimazione, Pneumologia, Infettivologia, Medicina interna, Cardiologia, Radiologia, Pronto soccorso, Laboratorio, Centro trasfusionale, Oncologia e Anatomia patologica». IL CONTRIBUTO pubblicato dalla prestigiosa rivista scientifica è frutto del lavoro di squadra che ha coinvolto lo staff di Lancetti: i medici Daniele Lomiento, Roberto Del Giudice, Bruno Compagnoni e Sara Dester dell’Asst di Valle Camonica diretta da Maurizio Galavotti. Il coordinamento lo si deve invece al tavolo di crisi, operando nel quale, sottolinea con grande soddisfazione il primario, «il personale infermieristico, tecnico e amministrativo si è distinto per competenza e spirito di sacrificio. Grazie a questa capacità e a questa dedizione l’ospedale di Esine è riuscito a fare fronte alle esigenze di un’emergenza sanitaria epocale». •

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