Operai «disertano»
Il cantiere resta
bloccato

di Lino Febbrari
Il bivio della strada statale 39 in territorio di Corteno Golgi
Il bivio della strada statale 39 in territorio di Corteno Golgi
Il bivio della strada statale 39 in territorio di Corteno Golgi
Il bivio della strada statale 39 in territorio di Corteno Golgi

«Prendi i soldi e scappa». Il titolo del celebre film di Woody Allen calza a pennello sulla paradossale situazione che si è creata a Corteno in relazione a un importante cantiere aperto nell’autunno di due anni fa. Un intervento finanziato da Anas con più di due milioni e atteso da tempo, per il quale si prevede la riqualificazione dell’intersezione tra la statale 39 dell’Aprica e il bivio di via Fontanella e, per chi scende dalla località turistica orobica verso Edolo, un nuovo ingresso all’abitato sfruttando il breve tratto di strada dismesso dopo la costruzione della galleria.


L’OPERAZIONE è ancora ferma al palo dopo che i lavori furono stoppati dall’Arpa nel dicembre del 2018 causa del ritrovamento di tracce di arsenopirite nelle rocce sbancate dalla parete sotto la frazione Doverio. Prima della fine del 2019 il problema del pericoloso minerale è stato risolto e pure è stato trovato il luogo adatto in cui smaltirlo. A questo punto tutti si aspettavano che il cantiere ripartisse. Invece, tutto è rimasto bloccato. Irrintracciabile l’appaltatore che aveva vinto la gara con un abnorme ribasso. Incassato l’acconto e scavati alcuni metri cubi di roccia si è volatilizzato. Sul posto è rimasto un grande mucchio di massi e pietrisco e un paio di baracche, il tutto delimitato da alte transenne metalliche. Una vicenda paradossale e ingarbugliata che preoccupa non poco l’Amministrazione comunale.


«ABBIAMO fatto di tutto per poter facilitare e risolvere l’intricata situazione. E lo stesso aveva fatto il mio predecessore – ammette il sindaco Ilario Sabbadini -. L’ultima questione rimasta sul tappeto era quella dell’arsenico rinvenuto in modeste quantità durante i primi scavi. Le analisi dei campioni sono state completate a dicembre. Intanto avevamo individuato un’area dove stivare il materiale in sicurezza. La scorsa settimana l’ultima tegola: non c’è ancora la conferma ma gli operai non si presenteranno più in cantiere per non meglio specificate problematiche della ditta».


SOTTO ACCUSA il ribasso d’asta da molti considerato esagerato. «Se non erro si aggirava attorno al 37 per cento – sottolinea Sabbadini - . Ma mi ricordo che già appena arrivata, nella passata legislatura quando ero in minoranza, e il sindaco ci aggiornava puntualmente, questa ditta aveva creato dei problemi. Di mezzo poi ci si è messa la sospensione per l’arsenico. Nel comunicare loro che la questione era stata risolta, pare addirittura che abbiano portato i libri in tribunale». Al Comune di Corteno non è rimasto altro da fare che richiedere un incontro urgente con i vertici del Compartimento Anas di Milano perché al più presto l’opera venga riappaltata. «È pur vero che nell’ambito degli interventi programmati per le Olimpiadi del 2026 c’è anche l’allargamento e il miglioramento di tutta la tratta della 39 Tresenda-Edolo – di Corteno il primo cittadino cortenese -, ma sono convinto che il nostro intervento debba diventare prioritario rispetto a tutti gli altri. Per cui inviterò i responsabili a fare tutto ciò che le norme ci consentono, affinché il nuovo appalto se è da farsi si faccia il prima possibile. Quindi, convocheremo Anas, e credo convocheremo anche i politici che ci sono sempre stati a fianco sulla 39 insieme ai sindaci di Aprica ed Edolo – conclude Ilario Sabbadini -, perché assolutamente non si tergiversi in attesa di avviare gli altri cantieri».

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