Ieri le finestre della casa di via Leopardi di Artogne in cui abitava Gian Luca Fanchini erano completamente chiuse. Tutt’attorno e nel cortile interno il silenzio assoluto, a sottolineare la pesantezza del dramma che ha colpito la famiglia della signora Lina, la mamma di Gian Luca, già duramente provata dalla morte contemporanea di una figlia e del marito nel gennaio del 2015. Sui social si accumulano i messaggi di condoglianze e di vicinanza alla mamma e alle sorelle Daria e Assunta, insieme allo sconcerto per questa ennesima morte bianca. Una tragedia sul lavoro e per il lavoro; quel lavoro che continua a mietere vite di ogni età. Gian Luca, 49 anni, dipendente di un’impresa di Piancamuno, è precipitato da un’altezza di circa quattro metri in un cantiere nelle vicinanze di Parma. L’impatto col suolo è stato così grave che per lui non c’è stato nulla da fare. L’intera comunità di Artogne, ma anche quella di Vissone, di cui è originaria la famiglia, e quella di Piancamuno dove abita una sorella, sta esprimendo lo sgomento per questo dramma. La vittima era molto conosciuta in paese e la sera la si vedeva spesso con gli amici al bar; per godersi un momento di riposo dopo il lavoro o per condividere il tifo in occasione di qualche partita di calcio. La data del funerale sarà fissata non appena la magistratura di Parma, che ha disposto gli accertamenti medico-legali avrà concesso il nulla osta per il trasferimento della salma.•. D.Ben.