Palestra off limits, beffa per scuola e sport

di Claudia Venturelli
La palestra dell’istituto «Olivelli-Putelli» è stata costretta a chiudere Si ferma l’educazione motoria nell’Istituto e delusi  i club sportivi
La palestra dell’istituto «Olivelli-Putelli» è stata costretta a chiudere Si ferma l’educazione motoria nell’Istituto e delusi i club sportivi
La palestra dell’istituto «Olivelli-Putelli» è stata costretta a chiudere Si ferma l’educazione motoria nell’Istituto e delusi  i club sportivi
La palestra dell’istituto «Olivelli-Putelli» è stata costretta a chiudere Si ferma l’educazione motoria nell’Istituto e delusi i club sportivi

Il rimpallo di responsabilità tra la Provincia di Brescia, i Comuni e le scuole circa l'utilizzo delle palestre di proprietà provinciale, a Darfo finisce con le strutture chiuse per mancanza di sicurezza in materia Covid. La Provincia, che aveva demandato ai territori la verifica delle strutture e della sanificazione prima e dopo ogni attività, è stata informata dal Comune, che a sua volta ha preso atto della decisione del dirigente scolastico dell'istituto Olivelli-Putelli, che più di tutti utilizza le due palestre di via Ubertosa. LA SCUOLA ha verificato l'impianto di riscaldamento per conto della Provincia titolare degli stabili: dalla relazione tecnica è emerso che il sistema di riciclo riscalda sempre la stessa aria. È stato questo a convincere il preside a chiudere le palestre perché non sono in linea con le norme anti-Covid e quindi non sicure. La decisione ricade sugli studenti dell'Olivelli-Putelli, 72 classi che non possono più fare attività fisica, ma anche sulle associazioni sportive. La direzione scolastica ha avvisato il Comune della decisione, che a sua volta ha contattato le squadre che fanno uso delle palestre fuori orario scolastico: Basket Darfo, Dr volley e volley Montecchio. È stato quest'ultimo, che per tutta estate aveva chiesto informazioni per gestire l'anno sportivo, ad esprimere tutta la sua amarezza sui social: «Il grande bluff è e tristemente, finito. Mi permetto di ricordare quante volte, in 39 anni di attività, abbiamo sottolineato come la città dello sport non avesse una struttura di proprietà, da gestire autonomamente, per ospitare le tante società sportive che animano la vita sociale della comunità e adesso ne paghiamo tutti le conseguenze. Non posso tacere del ritardo con il quale chi doveva occuparsi di questi controlli, a livello scolastico e provinciale, si sia accorto al 10 di ottobre che gli impianti non sono a norma. Stiamo comunque cercando una soluzione per garantire a tutte le nostre tesserate l'attività sportiva e, nonostante un impegno economico che sarà gravosissimo, speriamo di riuscirci». I lavori di adeguamento dell'impianto dovrebbero iniziare a breve, ma parte dell'anno sportivo andrà comunque perduto. •

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