IL ROGO

Corteno Golgi, paura a San Pietro. Un tetto in fiamme a cantiere aperto

L'incendio è partito durante la posa della guaina bituminosa isolante. Danni seri, intervento impegnativo per i vigili del fuoco
Corteno Un’immagine dell’incendio scoppiato ieri pomeriggio
Corteno Un’immagine dell’incendio scoppiato ieri pomeriggio
Vigili del fuoco a Corteno Golgi

Per fortuna, a parte un vigile del fuoco 56enne che si è procurato una lieve distorsione a una caviglia e i pesanti danni subiti dall’immobile, il violento incendio scoppiato ieri a Corteno non ha causato feriti.

Nessun problema tra gli addetti impegnati nella posa della copertura di alcuni fabbricati in un cantiere avviato anni fa, e poi rimasto al palo fino a febbraio, quando un’immobiliare ha ripreso i lavori per il completamento del complesso. Le fiamme sono divampate attorno alle 14 sul tetto dello stabile che si trova all’ingresso dell’abitato di San Pietro, a due passi da Aprica, poco sopra il bivio della strada che si stacca dalla statale 39 e che conduce alle splendide località di Pian di Gembro e Trivigno.

Una squadra di operai stava saldando con una fiamma libera la guaina bituminosa sull’assito in legno. Probabilmente anche a causa del vento che soffiava in quel momento, durante le procedure, che prevedono appunto l’uso di una sorta di dardo infiammato alimentato da una bombola di gpl, qualcosa è andato storto: in pochi minuti le fiamme si sono estese incontrollabili su oltre la metà del tetto di circa 50 metri quadrati, e un’alta colonna di fumo si è innalzata rendendosi visibile anche a chilometri. Una volta lanciato l’allarme al 112, sul posto sono state inviate le squadre dei vigili del fuoco di Aprica, Tirano, Edolo e Vezza d’Oglio.

Successivamente è arrivata pure l’autoscala dal Comando di Sondrio che ha evitato ai soccorritori la pericolosa arrampicata sui ponteggi e le esalazioni nocive prodotte dalla combustione del materiale contenente un’alta percentuale di catrame. Complessivamente una ventina gli uomini impegnati per molte ore per spegnere tutti i focolai e per poi bonificare l’area bruciata; soprattutto per scongiurare il rischio che le fiamme ripartissero e distruggessero le porzioni di tetto e delle mansarde sottostanti faticosamente salvate.

Due autobotti hanno fatto incessantemente la spola con gli idranti stradali di Aprica e della frazione cortenese per rifornire le tre autopompe impiegate per domare il rogo. Toccherà ora ai carabinieri di Pontedilegno e ai funzionari dei vigili del fuoco stabilire l’esatta causa dell’accaduto. I militari hanno verbalizzato la testimonianza del titolare della società immobiliare che ha acquisito il lotto, e quella del capocantiere dell’impresa cui sono stati affidati le opere di finitura delle unità abitative.•. L.Febb.

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