Più contributi dalle dighe: è corsa alla paternità La Provincia già in campo

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La condotta forzata e il «lago» della centrale Enel di Edolo
La condotta forzata e il «lago» della centrale Enel di Edolo
La condotta forzata e il «lago» della centrale Enel di Edolo
La condotta forzata e il «lago» della centrale Enel di Edolo

Di chi sono i meriti effettivi della nuova legge regionale sul settore idroelettrico che porterà l’80% del canone versato dai concessionari delle grandi derivazioni sui territori in cui insistono acqua e impianti? Tutti i partiti con motivazioni e sfumature diverse si attribuiscono la paternità della norma. Dopo Forza Italia e il Partito Democratico, tocca al Carroccio. Secondo Roberto Laffranchi, commissario provinciale della Lega Valcamonica, «la nuova legge rappresenta l’epilogo di una battaglia storica del Carroccio, e rammarica osservare che il Pd abbia votato contro, dimostrando di agire più per partito preso che per gli interessi dei territori di montagna». Il Consiglio regionale ha approvato «gli emendamenti presentati dal consigliere camuno Francesco Ghiroldi, che hanno portato dal 60 all’80% le risorse dell’idroelettrico da destinare ai territori definiti dai Bacini imbriferi montani. Inoltre - ricorda Laffranchi - è stato approvato un ordine del giorno che impegna la Giunta a perseguire l’obiettivo di portare la quota dei canoni idroelettrici ai territori al 100%». GUARDA INVECE oltre il presidente della Provincia di Brescia. «In attesa dell'esecutività dell’iter legislativo – spiega Samuele Alghisi – sarà mia cura aprire un dialogo preliminare con i presidenti delle Comunità Montane per condividere programmi e progetti su cui investire le risorse pari all’80% del gettito, che saranno poi seguiti nel dettaglio dal consigliere delegato Gianpiero Bressanelli». Samuele Alghisi ricorda come «la Provincia di Brescia, unica in Italia, si era già fatta spontaneamente promotrice di un federalismo Idroelettrico, dove i canoni introitati dalla Regione per le piccole derivazioni, quelle inferiori ai 3 Mw, venivano messi a disposizione delle Comunità Montane. Spiace constatare soltanto che l'occasione non sia e la montagna non sia ancora tutta uguale; infatti per le nostre valli non accade quanto avviene per Sondrio, dove il 100% degli oneri resta sul territorio. Ma questa legge è sicuramente un passo in avanti». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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