Piancamuno, il devastante rogo è stato un campanello d’allarme

di A.ROM.
La Protezione civile ha evitato un disastro ambientale a PiancamunoL’impiego dell’elicottero è stato decisivo nel circoscrivere il rogo
La Protezione civile ha evitato un disastro ambientale a PiancamunoL’impiego dell’elicottero è stato decisivo nel circoscrivere il rogo
La Protezione civile ha evitato un disastro ambientale a PiancamunoL’impiego dell’elicottero è stato decisivo nel circoscrivere il rogo
La Protezione civile ha evitato un disastro ambientale a PiancamunoL’impiego dell’elicottero è stato decisivo nel circoscrivere il rogo

È pesante il bilancio del primo incendio stagionale in Valcamonica: gli oltre cinquemila metri quadrati di bosco andati in fumo, sui monti di Montecampione, rappresentano uno sfregio profondo per il patrimonio forestale camuno. Già nel corso delle impegnative operative di spegnimento scattate domenica, Gianbattista Sangalli responsabile delle squadre antincendio della Comunità montana della Valcamonica, aveva ammesso che le fiamme hanno colto di sorpresa tutti. «Non ce lo aspettavamo – conferma – perché questo non è un periodo di allerta massima, ma sono bastate alcune giornate di siccità per scatenare il rogo. Serve comunque, sempre, una grande attenzione». Venti i volontari impegnati sul fronte delle fiamme divampate in territorio di Piancamuno, aderenti ai gruppi Aib di Darfo, Angolo Terme, Gianico, Artogne e Piancamuno: dall'alto, l'elicottero ha dato un contributo strategico nel delimitare il perimetro dell'incendio, effettuando una quarantina di voli, pescando acqua al laghetto sottostante. Confermata la prima ipotesi sulla genesi del rogo: le fiamme sono di origine colposa: qualcuno ha acceso un fuoco, pratica peraltro vietata dalla legge, perdendo il controllo del fuoco. Una circostanza che deve far riflettere, soprattutto in giornate di caldo africano. «L’area teatro del rogo – osserva Sangalli – è particolarmente esposta agli incendi che hanno effetti devastanti in quanto il luogo è impervio quasi inaccessibile ai volontari. Nel corso degli anni ha affrontato tempeste, smottamenti, incendi e l'attacco del bostrico». Anche stavolta le squadre antincendio dislocate sul territorio hanno evitato un disastro ambientale. «I volontari hanno operato in perfetta sincronia: ennesimo esempio dell'efficienza dei gruppi di Protezione civile camuna», conclude Sangalli. •

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