Pisogne piange due imprenditori di «razza»

Maurilio GervasoniAlfredo ZanardiniSui social il doloroso annuncio dei figli di Maurilio Gervasoni fondatore della Rei3G di PisogneAlfredo Zanardini aveva dato vita alla RubiZeta oltre sessant’anni fa insieme al fratello Giacomo
Maurilio GervasoniAlfredo ZanardiniSui social il doloroso annuncio dei figli di Maurilio Gervasoni fondatore della Rei3G di PisogneAlfredo Zanardini aveva dato vita alla RubiZeta oltre sessant’anni fa insieme al fratello Giacomo
Maurilio GervasoniAlfredo ZanardiniSui social il doloroso annuncio dei figli di Maurilio Gervasoni fondatore della Rei3G di PisogneAlfredo Zanardini aveva dato vita alla RubiZeta oltre sessant’anni fa insieme al fratello Giacomo
Maurilio GervasoniAlfredo ZanardiniSui social il doloroso annuncio dei figli di Maurilio Gervasoni fondatore della Rei3G di PisogneAlfredo Zanardini aveva dato vita alla RubiZeta oltre sessant’anni fa insieme al fratello Giacomo

Alessandro Romele La comunità di Pisogne piange due figure importanti dell’economia camuno-sebina, ma non solo. A poche ore di distanza l’uno dall’altro si sono spenti Maurilio Gervasoni e Alfredo Zanardini, imprenditori illuminati, personaggi molto conosciuti non solo in paese. Avevano fondato due tra le maggiori aziende di rubinetteria del territorio, la Rei3G e la RubiZeta, posizionate l’una nella zona industriale di Neziole e l’altra sulla Via San Gerolamo, a pochi passi dall’abitazione della famiglia Zanardini. AMICI e collaboratori tra loro, esperti industriali, con una visione aperta sul mercato: Maurilio era malato da tempo, e nelle ultime ore le sue condizioni sono peggiorate; Alfredo era invece affetto da un morbo di lunga data, ma la sua scomparsa è stata improvvisa ed inaspettata. Gervasoni, classe 1941, aveva contribuito a dare vita alla lunga storia della pallacanestro pisognese, e per anni, aveva gestito le squadre di basket, talvolta finanziando direttamente i progetti per la crescita del movimento. Persona capace, carismatica e simpatica, potevi trovarlo al Bar Posta, in centro al paese, con i suoi amici, a discutere di lavoro, politica, sport: «Era sempre ligio al dovere - scrivono in un post sui social i figli Dario, Paola e Germano - alla sua azienda e ai suoi dipendenti che per lui erano collaboratori di una grande famiglia, rispettoso delle tradizioni, onesto e fiero di essere Italiano». Lascia nel dolore anche la moglie Alessandra e una numerosa nidata di nipotini. Alfredo Zanardini invece, aveva dato vita alla sua azienda oltre sessant’anni fa, con l’aiuto e l’appoggio del fratello Giacomo. Sin da subito aveva dato lavoro a decine e decine di famiglie pisognesi: esperto giocatore di freccette, era iscritto al Gruppo Alpini con cui partecipava spesso alle varie iniziative di solidarietà ed alle adunate. Coordinatore del Comitato San Gerolamo, che organizza feste ed avvenimenti proposti sul sagrato della chiesetta in località Rovina, era da sempre molto impegnato anche nel sociale. «Persona generosa, sempre disponibile - ha ricordato Erminio Belli, capogruppo degli Alpini - serio ma socievole, spesso contribuiva anche economicamente ai nostri progetti. Faceva parte del Consiglio direttivo del Battaglione Edolo: stava organizzando il grande raduno annuale che si sarebbe dovuto tenere qui a Pisogne proprio domenica prossima, ma che purtroppo è stato cancellato a causa dell’emergenza sanitaria». Alfredo Zanardini lascia nel dolore la moglie Caterina, ed i figli Silvia e Damiano. Non sarebbe bastata la sola chiesa parrocchiale di Pisogne, seppur grande, a contenere tutti gli amici ed i famigliari dei due imprenditori, per l’ultimo addio: purtroppo, come tutti in questo periodo, verranno salutati solamente dai parenti più stretti in fretta e furia nel fine settimana, dopodichè verranno tumulati nel cimitero della Pieve. Un commiato ingiusto per due figure che tanto hanno fatto per il paese e per tantissimi lavoratori. Ma ci sarà il tempo ed il modo per ricordarli in modo degno. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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