Pisogne, scontro politico sul «caso cimiteri»

di Domenico Benzoni
Inumazioni provvisorie nel cimitero di GratacasoloUn’altra istantanea del camposanto della frazione
Inumazioni provvisorie nel cimitero di GratacasoloUn’altra istantanea del camposanto della frazione
Inumazioni provvisorie nel cimitero di GratacasoloUn’altra istantanea del camposanto della frazione
Inumazioni provvisorie nel cimitero di GratacasoloUn’altra istantanea del camposanto della frazione

La riapertura dei cimiteri ha permesso a tante persone di rimettere in sesto le tombe dei propri cari, ma a Pisogne ha anche portato a galla alcuni problemi e riacceso una vecchia discussione. Passione Comune, il gruppo di minoranza guidato dall’ex primo cittadino Diego Invernici, è partito all’attacco puntando l’indice sul camposanto di Gratacasolo. Con la riapertura è infatti tornata di attualità la presenza di sepolture provvisorie per la mancanza di loculi. Una scarsità che consente alla minoranza di attaccare la giunta di Federico Laini, perché il problema non è di oggi. Il cimitero della frazione venne inaugurato nel 2010, e Invernici ricorda di quando, da sindaco, si impegnò a trovare risorse e approvare il progetto di ampliamento che prevedeva 72 nuovi loculi. Tema ripreso nel bilancio di previsione 2020, con l’attuale capogruppo di minoranza che invitava ad «avviare urgentemente i lavori». «Il periodo di lockdown poteva permettere di affidare gli incarichi, approvare l’opera e assegnare i lavori con la procedura di bando pubblico - sottolineano quelli di Passione Comune -; procedura che avrebbe permesso di iniziare i lavori terminato il periodo di inattività delle imprese dovuta all’emergenza. Invece, da fine febbraio a oggi non è stato fatto nulla». Un «colpevole immobilismo», afferma Invernici, stigmatizzato sottolineando il senso di abbandono che si prova visitando i campi di sepoltura di Pisogne. LA REPLICA arriva dall’assessore ai Lavori pubblici Claudia Zanardini: «Innanzitutto i cimiteri non sono nello stato disastroso di cui parla Invernici perché prima dell’apertura li abbiamo ripuliti. Poi, il progetto della precedente amministrazione prevedeva la copertura di tutti i loculi e non la costruzione di nuovi. Non vogliamo nasconderci dietro a un dito, il problema c’è ed è già in corso l’incarico di progettazione e studio geologico - aggiunge l’assessore -; ma dato che la copertura economica è garantita dagli oneri di urbanizzazione, ci auguriamo che si sblocchi l’edilizia proprio per incassare e realizzare quanto prima l’opera, che è contemplata nel piano 2020 con una spesa di 130 mila euro». •

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