Polizia provinciale Un triste congedo dal collega d’una vita

di C.VEN.
Martino Gheza
Martino Gheza
Martino Gheza
Martino Gheza

C’erano tutti i colleghi che negli anni hanno condiviso l’attività e lo hanno apprezzato per la sua disponibilità e lealtà a dargli l’ultimo saluto, ieri, nel cimitero di Borno, il paese natale in cui si è spento all’età di soli 60 anni. Martino Gheza, agente della polizia provinciale, se n’è andato al termine di una lunga malattia. Entrato in servizio come guardiacaccia il 2 settembre del 1996, faceva parte del Nucleo ittico venatorio del distaccamento camuno di Breno. Amante del suo lavoro e della montagna, che viveva non solo dal punto di vista professionale, ma anche appunto da appassionato percorrendola con i suoi cani nel tempo libero, Martino Gheza era conosciuto in paese nonostante il carattere schivo e riservato. «MANCHERÀ a tutti noi» è stato il commento dei colleghi: in quattro in divisa da cerimonia hanno fatto da corona al feretro durante il funerale, celebrato naturalmente in forma ristretta per rispettare le disposizioni per il contenimento della pandemia; gli altri dodici, e tra questi anche il comandante provinciale Claudio Porretti, hanno presenziato nella classica divisa operativa, quella che il loro collega aveva sempre indossato con grande orgoglio. «È SEMPRE STATO disponibile con noi colleghi e con chi lo conosceva, ci lascia un grande amico», aggiungono gli uomini che negli anni erano diventati per lui una seconda famiglia. Insieme agli agenti al lavoro nel corpo della polizia provinciale, Martino Gheza ha lasciato nel dolore la moglie Patrizia e i figli Roberta e Paolo. •

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