Pontedilegno,
ora sul viadotto
si fa sul serio

di Lino Febbrari
Lavori in corso sul ponte che scavalca il torrente Narcanello a Ponte di Legno, in Alta Vallecamonica Il manufatto di Pontedilegno in fase di restauro da parte dell’Anas
Lavori in corso sul ponte che scavalca il torrente Narcanello a Ponte di Legno, in Alta Vallecamonica Il manufatto di Pontedilegno in fase di restauro da parte dell’Anas
Lavori in corso sul ponte che scavalca il torrente Narcanello a Ponte di Legno, in Alta Vallecamonica Il manufatto di Pontedilegno in fase di restauro da parte dell’Anas
Lavori in corso sul ponte che scavalca il torrente Narcanello a Ponte di Legno, in Alta Vallecamonica Il manufatto di Pontedilegno in fase di restauro da parte dell’Anas

Qualcuno aveva tirato in ballo l’arte dell’arrangiarsi a fronte di risorse che scarseggiano commentando l’estemporanea soluzione scelta lo scorso anno attorno a Pasqua per «mettere in sicurezza» un tratto di statale del Tonale: l’operazione aveva fatto ridere amaramente tutta Italia e creato un grande imbarazzo tra i vertici dell’Anas. Un clamore ampliato via via da social, televisioni e quotidiani, che nel giro di poche ore aveva contribuito a far rimuovere quel grosso tronco di legno posto a sostegno di una trave malconcia dell’impalcato del viadotto che a Pontedilegno attraversa il Narcanello. Insomma, l’innovativa soluzione fai da te alla fine si era rivelata una figuraccia per quanti hanno il compito e il dovere di garantire la sicurezza degli utenti della strada. Poi, l’italica prassi di scaricare le responsabilità dei capi sui sottoposti aveva portato a una severa reprimenda a carico dell’impresa incaricata della manutenzione ordinaria del tratto, e, dopo una verifica effettuata dai tecnici, a un comunicato stampa nel quale si specificava a chiare lettere che il viadotto dell’alta Valcamonica non era assolutamente a rischio di cedimento. Adesso l’attenzione dei cittadini si è moltiplicata per effetto del terribile dramma di Genova, e a distanza di più di un anno dalla posa del palo, grazie alle costanti pressioni fatte dall’amministrazione comunale, e dopo alcuni interventi tampone effettuati più che altro per mascherare i punti più rovinati alla vista dei turisti che passeggiano lungo la ciclopedonabile della Val Sozzine (olte che naturalmente per impedire la periodica caduta di calcinacci), l’azienda che gestisce le arterie nazionali ha finalmente deciso di mettere mano alla riqualificazione del ponte. «Negli ultimi tre anni abbiamo sollecitato più volte l’intervento - ricorda il sindaco Ivan Faustinelli -. Poi, guarda caso, dopo che il problema aveva avuto una ribalta nazionale, i tecnici dell’Anas hanno provveduto a effettuare delle perizie che fortunatamente hanno confermato l’inesistenza di problemi di tipo strutturale, ma che si trattava solamente di uno scrostamento dei cordoli della banchina e di altri punti superficiali dell’impalcato».

LA STRUTTURA quindi non sarebbe a rischio e i lavori iniziati a metà giugno dovrebbero concludersi prima dell’autunno. Ovviamente il cantiere ha comportato dei disagi al flusso dei veicoli, il cui transito è regolato a senso unico alternato da un impianto semaforico, che purtroppo crea lunghi incolonnamenti. «All’inizio di luglio ho contattato il direttore dei lavori - continua Faustinelli - per chiedere una sospensione del cantiere almeno durante il mese di agosto. Mi ha risposto che non era possibile per motivi tecnici. Tutti si devono però rendere conto che se da una parte stiamo creando disagi alla viabilità, dall’altra stiamo operando per garantire la sicurezza. Ancora qualche settimana e poi potremo archiviare definitivamente questo problema».

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