Portare in Valle il «Recovery fund» Pronti 5 obiettivi

di Lino Febbrari
Le assemblee di Bim e Comunità montana al teatro di Breno (con visibile distanziamento dei delegati): da qui le strategie per il rilancio
Le assemblee di Bim e Comunità montana al teatro di Breno (con visibile distanziamento dei delegati): da qui le strategie per il rilancio
Le assemblee di Bim e Comunità montana al teatro di Breno (con visibile distanziamento dei delegati): da qui le strategie per il rilancio
Le assemblee di Bim e Comunità montana al teatro di Breno (con visibile distanziamento dei delegati): da qui le strategie per il rilancio

Dimostrare finalmente che la Vallecamonica è unita, che da Pisogne al Tonale parla una sola lingua e lavora sodo per realizzare gli obbiettivi prefissati, che vanno dalle infrastrutture da migliorare, alla banda larga per tutti, alla gestione del ciclo idrico, alle concessioni idroelettriche, per finire con l’enorme mole di fondi che l’Europa ha destinato al nostro Paese, una piccolissima fetta dei quali bisognerà saper intercettare sottoponendo al più presto progetti concreti da avviare. Sono i propositi emersi, venerdì sera, dalla discussione tra gli enti comprensoriali e i Comuni convocati per le assemblee di Comunità montana e Consorzio Bim al teatro Giardino di Breno. A mettere tutti d’accordo (almeno a parole) sono i punti programmatici illustrati da Mario Bezzi di Italia Viva: il rilancio economico della Valle («dovremo perlomeno metterci in pari con la Valtellina») passa dal concordare con Regione Lombardia la quota parte spettante alla Vallecamonica dei 3-3,5 miliardi per nuove infrastrutture; dal proporre progetti green e tecnologici di ampio respiro per ottenere risorse dai 209 miliardi da Bruxelles; nel creare infrastrutture ferroviarie per far si che la tratta Ponte-Milano si possa percorra in un’ora e mezza; nel partecipare al bando per le concessioni scadute e candidarsi a gestire le centrali idroelettriche; nel dar vita all’Ato di Vallecamonica per la gestione dell’acqua; il riparto dei fondi Odi dovrà avvenire in un modo equilibrato. «LE OPPORTUNITÀ erano inaspettate fino a poco tempo fa- ha detto in chiusura il presidente Alessandro Bonomelli -. Dobbiamo essere in grado di progettare dei piani cantierabili, perché i primi che riusciranno a stendere progetti immediatamente fattibili, saranno quelli in grado di dare risposte al proprio territorio. Il ritrovato spirito di unità ci permetterà di essere molto veloci». •

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