Restauri, trasferta a Brescia per il cuore mariano di Gianico

di Domenico Benzoni
La statua della Madonnina di Gianico prima della partenza
La statua della Madonnina di Gianico prima della partenza
La statua della Madonnina di Gianico prima della partenza
La statua della Madonnina di Gianico prima della partenza

Resteranno col fiato sospeso per qualche mese i tanti fedeli di Gianico devoti alla storica «Madonnina»: la statua cinquecentesca è infatti partita per Brescia per sottoporsi a un lifting. Per la prima volta nella sua lunga storia ha lasciato il santuario della Madonna del Monte non per una processione ma per ritrovare lo smalto. UN PAIO di settimane fa è stata rimossa dall’altare e depositata in un locale attiguo all’abitazione del custode per una prima ispezione ravvicinata, e da alcuni giorni si trova a Brescia, nello studio della restauratrice Carlotta Fasser, dove verrà sottoposta al restauro. Succede in vista delle attesissime Feste Decennali del maggio prossimo alle quali si sta lavorando già da mesi, quando tornerà nel santuario rimessa a nuovo. L’intervento si è reso necessario in considerazione dello stato di conservazione del legno, attaccato da parassiti xilofagi, colpito da fessurazioni e interessato da sollevamenti del colore. La cura offrirà alla restauratrice anche l’occasione per analizzare il film pittorico verificando eventuali sovrapposizioni di colore cui legare la possibile datazione. L’effige mariana risale infatti al XVI secolo, ma non si conoscono la data precisa di costruzione e nemmeno l’autore. All’interno il corpo della Madonnina è cavo e sul pannello in legno del retro sono visibili alcune scritte, come «Madonna guariscimi», un nome e la data 1913: esempi della fede verso quella che è considerata una statua miracolosa. A partire dal 1536, quando la costruzione di un santuario dedicato a Santa Maria delle Grazie scaturì dal voto del popolo di Gianico, che si rivolsere alla Madonna «desideroso d’essere liberato dal grandissimo pericolo che gli soprastava di essere oppresso dalla Val Vedetta...il che subito miracolosamente ottenne». Dato che a Brescia esisteva già il santuario dedicato a Santa Maria delle Grazie, il nome cambiò in Natività della Beata Vergine Maria. La statua cinquecentesca ha sempre trovato posto nella chiesa sul monte, ed è stata incoronata con un diadema d’argento il 30 giugno del 1963 dall’allora parroco don Giacomo Passeri e dal vescovo missionario monsignor Assuero Bassi. Non solo: nel 1965 venne alloggiata in un «trono» rifatto seguendo le caratteristiche settecentesche dell’originale dai fratelli Bormetti di Ponte di Legno. Quest’ultimo è ancora in ottime condizioni, ma è il gruppo scultoreo della Madonnina col bambin Gesù che ha bisogno di una cura. Con la «Funsciù» (così vengono definite le decennali), la Madonnina del Monte tornerà a splendere. •

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