Riflettori internazionali sulle incisioni rupestri

Il Parco nazionale delle incisioni rupestri  di Naquane, una delle zone più belle per ammirare le testimonianze archeologiche
Il Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane, una delle zone più belle per ammirare le testimonianze archeologiche
Il Parco nazionale delle incisioni rupestri  di Naquane, una delle zone più belle per ammirare le testimonianze archeologiche
Il Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane, una delle zone più belle per ammirare le testimonianze archeologiche

Capo di Ponte per quattro giorni sarà la capitale internazionale del confronto dedicato alle incisioni rupestri, patrimonio Unesco, un tesoro storico, culturale e turistico di grande importanza per la Valle Camonica. Da oggi al 31 ottobre è in programma alla Cittadella della Cultura l’edizione numero 28 del «Valcamonica Symposium» che si svolge comunque ancora con delle limitazioni a causa del Covid, in parte in presenza e on line sul tema «Rock Art - A Human Heritage» (L’arte rupestre, un patrimonio umano) promossa dal Centro Camuno di Studi Preistorici. Saranno presenti studiosi di 24 Paesi, ottantina ricercatori in totale, tra loro un rappresentante aborigeno dall’Australia. Il presidente Federico Troletti spiega «che il Ccsp riprende, dopo la pandemia, la consuetudine del Valcamonica Symposium: dal 1968 questi sono stati un appuntamento fisso nel panorama scientifico internazionale, che ha contribuito a fare della Valle Camonica il punto di riferimento in questo settore. Ora, a più di un anno dall’inizio della pandemia, la consuetudine riprende per riallacciare il dialogo tra i ricercatori, solo temporaneamente sospeso». Ancora il presidente informa che «verranno presentate le novità scaturite in questi mesi di lockdown: gli aggiornamenti dei siti d’arte rupestre da tutto il mondo, le riflessioni sui metodi di ricerca, gli strumenti di musealizzazione e di divulgazione dell’arte rupestre, anche alla luce delle nuove esigenze di fruizioni che si sono prodotte a seguito dei distanziamenti». Saranno otto le sessioni del Symposium, dopo l’introduzione delle 10,30 del presidente Troletti ed il saluto degli ospiti: la prima è in programma per le ore 14,30 di oggi su «L’arte rupestre didattica e museologia», presieduta dall’archeologa camuna Tiziana Cittadini, che è anche coordinatrice generale del Symposium e dal professor Umberto Tecchiati, del Dipartimento dei Beni culturali ed ambientali dell’Università degli Studi di Milano. I lavori si chiuderanno domenica prossima alle ore 15,30 con l’ottava sessione presieduta da Federico Troletti, sul tema «L’estetica e semiotica ricerca dell’arte rupestre». Nel corso delle quattro giornate vi sarà anche modo d’incontro fra due importanti organizzazioni internazionali, il Comitato Arte Rupestre Icomos, consiglio internazionale per i monumenti ed i siti e la sezione italiana del Prat-Carp, «Itinerari culturali del Consiglio d’Europa – Cammini dell’arte rupestre preistorica europea». Gli ospiti da tutto il mondo avranno l’opportunità di visitare in notturna (anche virtualmente) i siti della preistoria camuna. Il programma prevede poi conferenze, tavole rotonde, seminari tematici, proiezione di documentari inediti.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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