Rifugisti come iron man «Se hai passione resisti»

di F.CAM.
Il rifugio Garibaldi. Il gestore spiega: «Questo mestiere è una missione»
Il rifugio Garibaldi. Il gestore spiega: «Questo mestiere è una missione»
Il rifugio Garibaldi. Il gestore spiega: «Questo mestiere è una missione»
Il rifugio Garibaldi. Il gestore spiega: «Questo mestiere è una missione»

Non è un mestiere facile quello del rifugista. Soprattutto per le strutture in quota non raggiunte dalle auto o da impianti di risalita. E dove i percorsi sono impegnativi. «Se non hai la passione non puoi fare bene questo mestiere», sottolinea Edoardo Ravizza da 18 anni gestore del Rifugio Garibaldi, appollaiato su una pietraia sulle rive del Lago Venerocolo, ai piedi della parete Nord del Monte Adamello. «SONO 28 ANNI che passo lassù le mie estati e gran parte dell'inverno quando il rifugio è aperto per lo scialpinismo. Prima di fare il gestore lavoravo come aiutante col mio predecessore, Andrea Faustinelli che mi ha fatto innamorare di quel posto magico. Ne conosco ogni angolo più nascosto e posso rispondere a ragion veduta ad ogni consiglio o informazione che mi vengono chiesti». IL RIFUGISTA che fa bene il suo lavoro deve conoscere la zona in cui opera. I sentieri, le rocce ed i ghiacci. Cosa che qualche gestore - raro per fortuna - fa fatica a capire. Edoardo Ravizza di certo non è tra questi ultimi visto che l'Adamello l'ha salito 100 volte. E capisce bene anche le esigenze degli alpinisti che spesso desiderano far colazione ad ore impossibili, il che significa levatacce sgradevoli. Edoardo Ravizza è anche guida alpina ma «se fai il gestore, il mestiere di guida, quando sei al rifugio, devi dimenticarlo. Non puoi far bene le due cose. Un po' lo rimpiango ma in primavera e autunno, quando la struttura è chiusa, mi sfogo a tornare a fare la guida alpina». Servire i clienti al rifugio o accompagnarli per monti e per valli, per Ravizza la vita è sempre e comunque in montagna. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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