Ritorna l’incubo
degli incendi
nei boschi

di Alessandro Romele
Il rogo è divampato in un’area boschiva sopra MontecampioneL’elicottero si è rifornito d’acqua dal bacino  di Montecampione
Il rogo è divampato in un’area boschiva sopra MontecampioneL’elicottero si è rifornito d’acqua dal bacino di Montecampione
Il rogo è divampato in un’area boschiva sopra MontecampioneL’elicottero si è rifornito d’acqua dal bacino  di Montecampione
Il rogo è divampato in un’area boschiva sopra MontecampioneL’elicottero si è rifornito d’acqua dal bacino di Montecampione

Si ricomincia: la stagione degli incendi boschivi in Valcamonica è iniziata praticamente ieri, con il primo rogo della stagione che ha impegnato duramente le squadre per più di cinque ore. NON C’È UN PIROMANE, a quanto sembra, ma l’incendio sarebbe «colposo», provocato dalla mano di qualcuno, ma involontariamente, complice il ritorno della siccità e le temperature elevate. Un vasto incendio ha bruciato più di 5 mila metri quadrati di bosco, incenerendo abeti rossi e sottobosco sui monti di Piancamuno, sopra l'abitato di Montecampione. A rendere le cose più difficili, il ruogo è divampato e si è rapidamente diffuso un luogo ripido, accessibile solamente se muniti di fuoristrada, su cui cinque squadre dell'antincendio boschivo di Darfo Boario Terme, Angolo Terme, Piancamuno, Artogne e Gianico hanno operato dal primo pomeriggio fino alla tarda serata di ieri. «Siamo stati allertati intorno alle 15.30 - ha spiegato Gianbattista Sangalli, responsabile delle squadre antincendio della Comunità montana di Vallecamonica - e vista la difficoltà del lavoro, abbiamo allertato l'elicottero della Regione Lombardia decollato da Talamona, che ha effettuato numerosi voli per sganciare acqua, e che ha preso come fonte il laghetto di Montecampione. Nel frattempo i nostri volontari hanno operato senza sosta». «SI TRATTA quasi certamente di un incendio colposo - continua Sangalli - ovvero un rogo partito inavvertitamente per opera di qualcuno, forse per un mozzicone di sigaretta o qualcosa del genere, ma involontariamente e senza dolo. Questa è almeno l’ipotesi che ci sentiamo di avvalorare per ora. L'intervento tempestivo è riuscito a limitare i danni alla vegetazione, comunque già provata da avvenimenti passati, come tempeste, incendi, frane». Si tratta del primo incendio, in ordine di tempo, della stagione: «È giunto abbastanza inaspettato - chiude Sangalli - sono bastati pochi giorni di siccità per scatenare e favorire le fiamme». •

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