Rogo notturno sotto il viadotto Sulla superstrada è subito caos

di Claudia Venturelli
Un’immagine del violento rogo notturno di EsineIl cavalcavia della superstrada annerito dall’incendio
Un’immagine del violento rogo notturno di EsineIl cavalcavia della superstrada annerito dall’incendio
Un’immagine del violento rogo notturno di EsineIl cavalcavia della superstrada annerito dall’incendio
Un’immagine del violento rogo notturno di EsineIl cavalcavia della superstrada annerito dall’incendio

La settimana è iniziata all’insegna dei problemi per la viabilità camuna. Nella notte tra domenica e ieri hanno preso fuoco tre mezzi pesanti e un camper parcheggiati sotto il cavalcavia della statale 42 a Esine, e le fiamme, che si sono sprigionate velocemente verso l’alto, hanno coinvolto anche il viadotto, che l’Anas ha deciso di chiudere per procedere a verifiche su eventuali lesioni subite dal manufatto. Così, già all’alba i pendolari del lunedì mattina si sono trovati a che fare con la superstrada chiusa tra lo svincolo di Cividate e quello di Esine. Ma è stato con l’intensificarsi del traffico che la situazione è peggiorata notevolmente, fino a finire nel caos attorno alle 8. Del resto le operazioni erano fondamentali e non rinviabili per ovvie ragioni di sicurezza del traffico; che specie in quel tratto è sempre molto intenso. Tutto è iniziato intorno alle due della notte tra domenica e lunedì, quando sotto il cavalcavia, in via Manzoni, in un piazzale privato in cui una ditta di Berzo Inferiore è solita parcheggiare i mezzi, sono andati in fumo tre camion con celle frigorifere e un camper. Sono stati i vicini ad allertare i soccorsi: sul posto i vigili del fuoco permanenti di Darfo e di Edolo e i volontari di Darfo e Breno, che sono intervenuti con un’autobotte per avere ragione delle fiamme. Fiamme che però si sono propagate nell’arco di pochissimo tempo, e hanno visibilmente annerito la parte inferiore del cavalcavia. I tecnici dell’Anas, intervenuti sul posto con i carabinieri di Esine, hanno optato per la chiusura totale del traffico in entrambi i sensi di marcia, facilitando così la stabilità del ponte. Ma da cosa è stato causato l’incendio? Secondo gli inquirenti sarebbe da escludere il dolo: le telecamere del vicino ospedale di Esine non avrebbero registrato movimenti sospetti, e neppure i vicini che hanno allertato i soccorsi non avrebbero visto nessuno strano movimento nei dintorni del parcheggio, che all’arrivo dei soccorsi presentava il cancello chiuso. POTREBBE essersi trattato di un corto circuito: le fiamme, partite da uno dei mezzi, si sono velocemente propagate a quelli vicini: il materiale di cui sono fatte le celle frigorifere è facilmente infiammabile. Sul caso indagano i carabinieri di Esine, che sono stati supportati dalla polizia locale nella regolamentazione del traffico deviato, non senza difficoltà, sulla viabilità ordinaria. Come detto, nelle ore di punta è stato il caos, un possibile «bis» per oggi è stato fortunatamente scongiurato dal procedere rapido delle verifiche statiche. Nel tardo pomeriggio il viadotto è stato riaperto al traffico: probabilmente avrà bisogno solo di una ripulitura. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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