«Salute, la Regione perde tutti i treni»

di L.RAN.
Influenza e polemiche
Influenza e polemiche
Influenza e polemiche
Influenza e polemiche

Il tema vaccinazioni è in primissimo piano in queste settimane, e come tutti sanno molte cose non funzionano. Lo affermano anche la Cgil e il proprio Sindacato pensionati di Valcamonica, che attraverso i rispettivi segretari Gabriele Calzaferri e Tersillo Moretti attaccano frontalmente la Regione, accusata di non saper sostenere in modo adeguato le campagne antinfluenzali sul proprio territorio. Lo si sta verificando anche in Valcamonica, dove in diversi Comuni i sindaci si sono visti costretti a rinviare i trattamenti previsti per l’esaurimento delle dosi o per la mancata consegna. «Adesso - ricordano i rappresentanti sindacali - molte Ats hanno annunciato che i vaccini ancora attesi arriveranno solo a mese inoltrato e si dovrà quindi aspettare almeno due settimane, sperando che vengano davvero forniti dalla Regione». A livello lombardo Cgil e Spi hanno sollecitato più volte Milano ad attrezzarsi per tempo, e definiscono «sconfortante la situazione della sanità. Sulle vaccinazioni assistiamo al solito gioco di scaricare le responsabilità fra Regione stessa, Ats e medici». Calzaferri ritiene che le dosi a carico del Servizio sanitario non siano sufficienti rispetto a quanto necessario: «Le gare aperte dal Pirellone sono state gestite male - rincara -: sono in circolazione centinaia di migliaia di dosi in meno rispetto al numero di tre milioni e 800mila circa necessario per la campagna». Secondo il sindacato i cittadini lombardi scontano errori di programmazione: «Si sapeva da mesi che la campagna sarebbe stata delicata; quindi perché non si è provveduto ad ordinare per tempo un quantitativo adeguato come in altre Regioni? Si è pure arrivati a pagare prezzi tre volte più alti rispetto agli anni precedenti, mentre altrove sono stati fatti acquisti a costi inferiori». La Cgil, preoccupata per la salute di anziani e soggetti fragili, ribadisce d’aver messo in risalto più volte quanto «sarebbe stato importante vaccinarsi, non solo perché i sintomi influenzali possono essere confusi con quelli del Covid-19, ma soprattutto perché ciò avrebbe evitato un carico eccessivo nei Pronto soccorso e negli ospedali». ALLA REGIONE viene contestato di vantare con insistenza la propria sanità d’eccellenza, mentre «siamo di fronte a una incapacità organizzativa. Non solo: si è anche trascurata la medicina di prossimità, e si è sprecato tempo tra la prima e la seconda ondata della pandemia per potenziare i servizi». •

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