Scuola cattolica, nasce l’ipotesi cooperativa

di Luciano Ranzanici
L’incontro tra i genitori e i rappresentanti dell’Agesc sul caso Scuola cattolica di Valcamonica
L’incontro tra i genitori e i rappresentanti dell’Agesc sul caso Scuola cattolica di Valcamonica
L’incontro tra i genitori e i rappresentanti dell’Agesc sul caso Scuola cattolica di Valcamonica
L’incontro tra i genitori e i rappresentanti dell’Agesc sul caso Scuola cattolica di Valcamonica

Non è ancora detta l’ultima parola, e anzi, secondo le famiglie che hanno deciso di dare battaglia si potrebbe profilare una svolta nella vicenda della Scuola cattolica di Valcamonica. A fronte della chiusura dei corsi prevista da settembre, i genitori rispondono col progetto di una «scuola di comunità» a Cemmo di Capodiponte e alla nascita di una cooperativa per la sua gestione. All’inizio del mese, i familiari del centinaio di ragazzi della scuola media hanno dovuto incassare la «tegola» rappresentata dalla decisione della Fondazione della Scuola cattolica di chiudere i battenti dal prossimo primo settembre. Una scelta comunicata all’improvviso e senza consultazioni. Dopo lo sgomento e l’indignazione, un nutrito gruppo di madri ha deciso che «non deve finire così», iniziando a verificare la possibilità di continuare l’esperienza educativa avviata dalle suore Dorotee e che era iniziata negli anni ’40 del secolo scorso. VERIFICATA la nascita di interesse e consenso attorno al caso, l’incoraggiamento di tanti genitori di ieri e di molti ex studenti e insegnanti, dopo aver preso contatto con gli enti comprensoriali e con gli ambienti ecclesiali le donne hanno chiesto aiuto e consulenza all’Agesc, l’Associazione genitori scuole cattoliche. A Breno hanno incontrato il presidente regionale Santo Petteni, il suo omologo bresciano Sergio Alborghetti e il suo vice Sirio Bellini: una delegazione di mamme ha descritto la difficile situazione in cui si sono ritrovate le famiglie e i ragazzi, che saranno costretti a frequentare un’altra scuola dopo che la Fondazione ha deciso la chiusura. Le soluzioni? Come detto si sta valutando quella di costituire una cooperativa di genitori che garantisca la reintroduzione e la gestione di un’altra paritaria a Cemmo, ma ovviamente sarà necessario ascoltare il pensiero della madre generale delle Dorotee, le proprietarie dell’enorme complesso scolastico (in comodato d’uso alla Fondazione) e del convento di Cemmo, e della diocesi di Brescia. Intanto i genitori vanno avanti con il sostegno dell’Agesc, e già nelle prossime ore sono annunciate novità attorno alla loro causa sostenuta da persone, enti e associazioni. Oggi alle 17 si confronteranno con don Raffaele Maiolini, direttore dell’Insegnamento della religione cattolica della Diocesi, la madre generale delle Dorotee e il presidente della Fondazione, Massimo Ghetti. •

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