Sfregio dei vandali
al Natale. Deturpati
l’albero e il presepe

di Giuliano Ganassi
Lo scempio del Presepe della piazza dopo il blitz dei vandaliIl magnifico albero di Angolo
Lo scempio del Presepe della piazza dopo il blitz dei vandaliIl magnifico albero di Angolo
Lo scempio del Presepe della piazza dopo il blitz dei vandaliIl magnifico albero di Angolo
Lo scempio del Presepe della piazza dopo il blitz dei vandaliIl magnifico albero di Angolo

Un gesto vigliacco e vergognoso: le prime reazioni sono improntate alla severa condanna dell’insensato atto vandalico compiuto da uno o più sconosciuti ai danni del Presepio allestito nel centro di Angolo Terme. Solo una settimana fa c’era stata la festosa accensione del grande albero di Natale nella piazzetta sul sagrato della parrocchiale di Angolo. La serata promossa dall’Amministrazione comunale e dalla Pro loco aveva richiamato nella piazza centinaia di cittadini per assistere all’evento che aveva dato il via alle festività natalizie nel centro termale camuno. Un momento di profonda condivisione per tutti. O quasi. SOTTO L’ALBERO addobbato i volontari avevano sistemato la capanna con le statue in gesso. Poi la scoperta del vandalismo è avvenuta nella serata di sabato; decapitata la statua di san Giuseppe, messi in una posizione oscena il bue e l’asino e gettati alcuni rifiuti all’interno della capanna. Ad accorgersi dell’atto incivile, successo da poco, è stato un consigliere comunale che ha provveduto a sistemare il Presepio con l’eccezione della testa mozzata di san Giuseppe, riparata poi nella mattinata di domenica. IL GESTO VANDALICO è stato stigmatizzato anche dal Comune che ha allestito, con la collaborazione dei volontari, l’albero di Natale e la capanna con il presepe: «Un simbolo, quello del presepio, che ci trasmette gioia e serenità e che ci offre valori importanti come la bellezza ed il rispetto. Un simbolo - commenta l’Amministrazione comunale - che è volutamente posizionato al centro della piazza per essere ammirato da tutti, e per far nascere in noi quel sentimento di felicità che scaturisce dall’immagine semplice che rappresenta. La vicenda si commenta da sola. Ma questo fatto deve farci riflettere. Un buon esempio può dare molti frutti». L’appello finale è un richiamo al buon senso del vivere civile e solidale: «L’invito che rivolgiamo è a tutti noi: impariamo ad essere rispettosi dei luoghi e delle cose che ci circondano, impariamo ad essere rispettosi delle persone che abbiamo vicine. Ma soprattutto insegniamo ed insegniamoci il senso di appartenenza a una comunità ed il rispetto per essa». •

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