Si è spenta la partigiana Gina

di L.F.
Gina Perlotti: grave perdita
Gina Perlotti: grave perdita
Gina Perlotti: grave perdita
Gina Perlotti: grave perdita

Giorni fa è mancata Gina Perlotti, vedova dell’indimenticabile presidente delle Fiamme Verdi Ermes Gatti, morto nel 2008. Durante la Resistenza svolse il ruolo di staffetta della Brigata Schivardi. Nata a Vico di Edolo il 5 aprile 1920, dopo l’armistizio iniziò a collaborare con le formazioni partigiane che si erano da poco costituite tra Corteno e la conca del Mortirolo. Il 24 febbraio del 1945 fu arrestata dai fascisti della Legione Tagliamento perché sospettata di aiutare i ribelli per amore e condotta nella prigione di Edolo dove per giorni venne interrogata e torturata. Successivamente fu trasferita nel carcere di Brescia, per essere poi inviata, il 26 marzo, al campo di lavoro di Peschiera, dove con molte altre donne internate, fu costretta a lavorare in una fabbrica di munizioni fino al 25 aprile del 1945. Poche settimane dopo conobbe Ermes Gatti, il quale era solito raccontare che alla fine della guerra di Liberazione portava gli scarponi regalati mesi prima da una bella ragazza incontrata per strada: «L’avrei rincontrata dopo pochi giorni - aggiungeva - e Gina Perlotti, coraggiosa partigiana, sarebbe diventata mia moglie nel novembre di quello stesso anno». La scomparsa di una delle ultime figure della lotta partigiana dell’alta Valle ha destato profondo cordoglio soprattutto tra coloro che ne hanno raccolto il testimone: «Purtroppo la nostra associazione ha perduto un’altra persona importante della Resistenza - commenta il responsabile delle Fiamme Verdi dell’Alta Valle Ezio Gulberti - . La ricorderemo con grande affetto, perché, fin dal primo raduno, con Ermes non è mai mancata alle commemorazioni alla chiesetta di San Giacomo in Mortirolo. Con lei viene a mancare un altro pezzo della nostra memoria». •

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