Sopravvivenza in quota Grazie ai cani da slitta diventa tutto più facile

di L.FEBB.
Una istantanea del campo estivo con i cani da slitta al Tonale
Una istantanea del campo estivo con i cani da slitta al Tonale
Una istantanea del campo estivo con i cani da slitta al Tonale
Una istantanea del campo estivo con i cani da slitta al Tonale

Mancavano solo neve, ghiaccio, temperature sotto zero e...le slitte. È stata infatti in salsa estiva l’avventura sulle orme di Jack London vissuta da una cinquantina di bambini e adolescenti che, per una giornata, hanno avuto l’occasione di stare a diretto contatto con i cani da slitta di razza husky, per millenni fondamentali compagni dell’uomo nelle condizioni estreme del Grande Nord, e di imparare i «fondamentali» per poter sopravvivere in ambienti montani ostili. L’iniziativa, promossa dalla Scuola italiana sleddog di Pontedilegno e racchiusa nel progetto «Il richiamo del Parco», un viaggio itinerante iniziato nel 2012 che ha toccato diverse località della penisola (Milano, Venezia, Tarvisio, Gorizia, Lovere, lago di Braies, Mantova, Cervinia, Napoli, per citarne alcune), nei giorni scorsi ha fatto tappa sul versante bresciano del Tonale, nella zona trasformata da Armen Khatchikian, fondatore oltre 35 anni fa della prima scuola europea di sleddog, in una minuscola porzione di Alaska. «Da ormai sette anni facciamo tappa nei parchi giochi delle città di mare, del lago e della montagna e diamo vita a una giornata speciale per piccoli e grandi - racconta il muscher nato nel 1956 a Khartoum (Sudan) da genitori italo-armeni -. Si tratta di un trekking con i cani: noi ci mettiamo l’imbraco da roccia e lo colleghiamo a una fune, a sua volta attaccata all’imbracatura degli animali. In questo modo, oltre a effettuare una facile passeggiata, impariamo anche a educare il nostro amico a quattro zampe, a come tenerlo sotto controllo». ANCHE AL TONALE i partecipanti hanno girovagato per le praterie affollate d’inverno dagli sciatori, e hanno potuto sperimentare la vita di un «campo artico» fuori stagione montando una tenda, accendendo un fuoco con soli 4 fiammiferi e pochi rametti disponibili, abbeverando e accudendo gli animali. «Lo scopo di queste giornate - aggiunge Khatchikian - è principalmente quello di imparare a conoscere la natura in una dimensione e con occhi completamente nuovi; di fare un’esperienza unica che unisce l’educazione ambientale a una pratica sportiva priva di spinte agonistiche e, proprio per questo, perfetta per consentire alle persone di riscoprire la bellezza e il valore degli spazi verdi e dei parchi urbani». E la prima volta dei ragazzini con gli husky com’è andata? «Molti bambini mi hanno detto di avere un cane, che lo curano e lo portano a spasso - conclude -. Bravi, ho replicato, ma sono convinto, e lo dico sempre a tutti, che siete secondi. Ovvero: l’amore che il vostro amico ha per voi è impagabile».

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