Spopolamento in Valsaviore La risposta è il Comune unico

di Claudia Venturelli
La località Isola di Cevo, bella e quasi desertaBerzo Demo  Un altro centro della Valsaviore che potrebbe confluire nel Comune unico
La località Isola di Cevo, bella e quasi desertaBerzo Demo Un altro centro della Valsaviore che potrebbe confluire nel Comune unico
La località Isola di Cevo, bella e quasi desertaBerzo Demo  Un altro centro della Valsaviore che potrebbe confluire nel Comune unico
La località Isola di Cevo, bella e quasi desertaBerzo Demo Un altro centro della Valsaviore che potrebbe confluire nel Comune unico

Quello dello spopolamento è storicamente un problema primario per i territori periferici; anche in Valcamonica. E concentrando l’attenzione su una parte di questo territorio, per la Valsaviore che continua a perdere abitanti c’è una proposta che torna d’attualità. È quella, già avanzata nel passato, della costituzione di un Comune unico in grado di rimettere insieme gli enti locali che diedero già vita a una delle prime unioni dei comuni (allora era escluso Sellero) della Lombardia. Era il 1999 quando Cedegolo, Berzo Demo, Cevo e Saviore dell’Adamello si «fidanzavano». Si pensava, ma la legge cambiò poco dopo, che fosse il passaggio intermedio in vista di quel matrimonio (la fusione) che poi per comodità, ma anche se non soprattutto per scelte politiche, non arrivò mai. Poi però, nell’arco di vent’anni questa vallata ha perso più di mille abitanti (su tutti pesa il dato della denatalità: nel 1951 ci furono 251 nascite, lo scorso anno solo 34) e la riflessione torna attuale, anche alla luce della ricerca condotta da Lino Balotti della quale abbiamo appena citato un dato. Non tanto per i paesi del fondovalle che «tengono» a proposito di numeri, quanto per chi, più in alto come Saviore, soffre ogni anno di più. «Perché la demografia e lo spopolamento hanno bisogno di risposte forti, univoche e fanno fatica a essere individuate quando ci sono peculiarità divisive per il fatto stesso che ci sono realtà diverse - commenta il promotore del Comune unico Pier Luigi Mottinelli, già sindaco, presidente della Provincia e ora segretario del Pd camuno -. Io sono convinto che di fronte alla situazione difficoltosa dei municipi della Valsaviore l’unica possibilità di invertire o per lo meno di provare a invertire la rotta è andare verso la fusione. Con un unico Comune che li comprenda tutti e cinque oppure con legami tra Cevo e Saviore e tra gli altri tre». La legge regionale prevede un referendum consultivo per far passare la proposta, cosa mai fatta finora qui, ma a questo punto i tempi potrebbero essere maturi anche per la popolazione che ben conosce il problema dello spopolamento e la carenza di servizi offerti alla montagna. «Guadagneremmo in autorevolezza, diventeremmo un centro importante della Valcamonica con seimila abitanti, riusciremmo a mantenere i servizi sui singoli paesi e metteremmo insieme un finanziamento per i prossimi 10 anni in parte corrente, che viene concesso dallo Stato aglki enti locali che si fondono. Si tratta di contributi che vanno da 800mila euro al milione all’anno. Ma non deve essere un ragionamento fatto solo dal punto di vista economico - chiude Mottinelli -, deve essere un progetto politico: contare di più e dare più opportunità ai nostri ragazzi per rimanere in montagna e a chi lavora».•.

Suggerimenti