Stagione da buttare Un inverno bianco col bilancio in rosso

•• Per una volta l’inverno aveva fatto il suo dovere, regalando anche alla storica stazione della bassa Valcamonica abbondante materia prima. Peccato che sia successo nel mezzo di quella che ormai è una calamità sanitaria di lungo corso, e che a tagliare le gambe a una stagione che Montecampione Ski area avrebbe potuto ricordare tra le migliori sia arrivata la pandemia. Le piste sono innevate fin dal giorno dell’Immacolata, ma anche qui gli impianti sono rimasti chiusi, salvo per gli allenamenti degli atleti delle federazioni sportive. «Montecampione ha deciso di impegnarsi ad aprire il comprensorio, anche se in queste drammatiche condizioni dovrà essere per forza solo parziale, in modo da arginare le perdite» aveva comunicato la società impiantistica alla luce di un via libera sfumato ieri. Ski area aveva anche elencato le seggiovie fruibili: Corniolo, Gardena, Val Maione, Dosso rotondo. E aveva lavorato a procedure certificate, distanziamento, emissione degli ski pass online per evitare assembramenti. Tutto necessario per divertirsi in piena sicurezza. E tutto inutile. Le perdite quest’anno saranno davvero consistenti. Già l’apertura della seggiovia Corniolo per gli atleti è stata definita una voce «in passivo», e un comunicato di Ski area sottolineava che «anche in caso di apertura le società degli impianti si troveranno comunque esposte a un rischio imprenditoriale molto elevato». Previsioni purtroppo rispettate. Per la realtà di Montecampione si parla già di un -85%, e adesso, col nuovo rinvio al 5 marzo, il dato è destinato solo a peggiorare. L’unica buona notizia viene dai maestri di sci, che dal 23 al 25 febbraio sulla pista Fodestal coordineranno le prove attitudinali dei futuri colleghi. •. D.Ben.

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