Trasporti, la Filt accusa: «Il virus si allontana ma la valle resta ferma»

di C.VEN.

A giudicare dal saliscendi dei contagi l’emergenza sanitaria non è di certo finita, ma in tutti i settori si prova a tornare alla normalità. In tutti tranne che in quello dei trasporti; che in Valcamonica pare essersi dimenticato di ripristinare corse e servizi. È LA DENUNCIA della Filt Cgil che, numeri alla mano, riscontra una carenza nel servizio sia su gomma, sia su ferro: «Trenord per esempio - spiega Stefano Sapienza, segretario della Filt Cgil di Valcamonica e Sebino - in questo periodo non garantisce ancora il trasporto delle biciclette sui treni, nonostante per il nostro territorio questo sia un servizio indispensabile. In altre località della Lombardia l’ha ripristinato, qui non ancora e pare non voglia farlo per tutta l’estate. Un altro problema è poi quello del servizio su gomma, che dalla piena pandemia a oggi è rimasto al minimo indispensabile». L’alta valle paga di più per un servizio che nonostante abbia dimostrato di poter lavorare in sicurezza non torna ai numeri pre emergenza. Succede sui treni come sui bus: «Trenord ha deciso di chiudere tutte le biglietterie e di lasciare aperta solo quella centrale di Brescia: è un problema per il turista che ha bisogno di informazioni puntuali, ma anche per l’utente normale e pendolare che per fare l’abbonamento deve andare fino in città». Scelte che si scontrano con la volontà di una Valcamonica green. A queste condizioni, anche chi era abituato prima dell’emergenza a utilizzare i trasporti pubblici oggi è costretto a ricorrere all’auto privata, perdendo buona parte delle abitudini di cui poteva beneficiare anche l’ambiente. «QUESTO perchè si trascinano problemi da anni: a tutt’oggi il trasporto pubblico su gomma invece che essere integrato con quello dei treni sconta continue sovrapposizioni delle corse. Anche il biglietto è un problema: non ne esiste uno unico, è diverso per ogni mezzo scelto».

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