Ucciso dalla Croce, sconti di pena in appello

di M.P.
La croce dopo il crollo che uccise il volontario bergamasco
La croce dopo il crollo che uccise il volontario bergamasco
La croce dopo il crollo che uccise il volontario bergamasco
La croce dopo il crollo che uccise il volontario bergamasco

A circa due anni dalla sentenza di primo grado, in dibattimento, è arrivata la pronuncia della corte d’appello, con sconti di pena. La vicenda è quella della croce di Job e della morte del 21enne Marco Gusmini, avvenuta il 24 aprile del 2014. Quel giorno nei pressi dell’imponente installazione, a Cevo c’era un gruppo di bergamaschi in gita da Lovere. Ad un certo punto si avvertirono i primi segni di cedimento e tutti riuscirono ad allontanarsi. Tutti tranne Marco Gusmini, travolto e ucciso. IN PRIMO GRADO il processo in dibattimento si è concluso con quattro condanne e una assoluzione. I ricorsi in appello sono stati tre. In un caso, però uno degli imputati, don Filippo Stefani è deceduto nei mesi scorsi. Il reato è stato quindi dichiarato estinto per morte dell’imputato. Due quindi gli imputati che ieri sono stati processati in appello. Marco Maffessoli, presidente dell’associazione culturale Croce del Papa, assistito dall’avvocato Gianluca Venturini era stato condannato in primo grado a due anni e in appello la pena è stata ridotta a un anno e quattro mesi. Sconto di pena anche per Lino Balotti, assistito dall’avvocato Claudia Romele. Nel suo caso la pena passa da nove a sette mesi. I legali in entrambi i casi avevano chiesto l’assoluzione. Ora bisognerà attendere che vengano depositate le motivazioni della sentenza per conoscere gli eventuali sviluppi della vicenda giudiziaria. Il termine fossato per il deposito è di novanta giorni. •

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