«Un’emergenza dimenticata»

di L.RAN.

È un punto di vista molto diverso quello che le organizzazioni sindacali propongono in relazione ai risultati, che i vertici sanitari definiscono eccellenti, ottenuti dall’Asst Valle Camonica e dagli ospedali di Esine e di Edolo durante l’emergenza sanitaria. Risultati gratificati da apprezzamenti e sostegni materiali arrivati dall’intero territorio. È il punto di vista della Funzione pubblica della Cgil, della Cisl Fp, della Uil Fpl e di Nursing up, il sindacato degli infermieri. Organizzazioni che non hanno nulla da eccepire sulla condotta del direttore generale dell’azienda, Maurizio Galavotti, e dal personale medico e infermieristico nella gestione tecnica e amministrativa della pandemia e nelle cure prestate. Le critiche sono relative al trattamento riservato ai lavoratori della stessa Asst da febbraio ad aprile, in occasione del massimo sforzo caratterizzato da un elevatissimo tasso di ospedalizzazione. I sindacati lamentano i «pesanti aumenti degli orari di lavoro e l’accesso a singhiozzo ai riposi attraverso una gestione giornaliera e senza alcuna programmazione subiti dal personale nella rincorsa dell’esigenza primaria dell’assistenza ai malati in isolamento, ma anche il disagio provato svolgendo il proprio lavoro con abbigliamento e dispositivi che impedivano o limitavano fortemente perfino le esigenze fisiologiche». Proseguendo, Cgil, Cisl, Uil e Nursing up parlano di carenze informative e di difficoltà nel reperire i mezzi di protezione nella fase iniziale della pandemia, oltre a qualche sottovalutazione manifestata da alcuni responsabili sulla necessità dell’utilizzo delle mascherine per evitare allarmismi. «Queste grandi difficoltà hanno provato fortemente le capacità fisiche degli operatori, che hanno dimostrato grande disponibilità, abnegazione e professionalità sacrificando la loro salute e quella dei loro familiari - sostengono i sindacati - non sottraendosi mai all’impegno di lavoro». Le quattro sigle sindacali della sanità non perdono poi l’occasione per riportare al centro dell’attenzione «i problemi storici della sanità camuna». Due su tutti: «Le pesanti mancanze di personale e di posti letto di emergenza urgenza e lo scarso riconoscimento professionale ed economico riservato al personale». NEI MESI scorsi i rappresentanti sindacali hanno incontrato i vertici dell’Asst dai quali attendono ancora molte risposte sulle aspettative dei lavoratori, e oggi manifestano preoccupazione perché «se è vero che non tutti i problemi possono trovare soluzione da parte dell’azienda, non vorremmo che passata l’emergenza ci si dimentichi dei dipendenti e di quello che hanno fatto». •

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